Fusilli fiori e verdure
Ancora vedurine di stagione... Vi preannuncio che questo è solo l'inzio! Da adesso in poi saranno sempre più protagoniste dei mie piatti.
I fiori di zucca sono diuretici e rinfrescanti, ricchi di vitamina A, risultano essere anche molto digeribili, se vengono cucinati senza grassi, ad esempio cotti al vapore, hanno 12 calorie per 100 grammi. Insomma con i fiori di zucca si può davvero abbondare! Ho anche scoperto che quelli maschi (sono quelli che crescono alla base della pianta) e sono quelli che di solito si mangiano, invece i fiori "femmina" sono quelli attaccati alla zucchina si mangiano anche quelli, ma di solito si prediligono i primi, hanno un gambo più lungo. Per quanto riguarda le zucchine invece inutile decantare nuovamente le arcinote proprietà : lassative, antinfiammatoria, diuretica e disintossicante. Sempre su questo libro "la terapia del cibo" leggevo che in realtà questa pianta è originaria dell'India ed è stata esportata prima nel centro America, grazie all'idea di un medico cubano che la ne scoprì l'uso terapeutico per la cura del verme solitario. Curioso vero? E' giunta in Europa solo dopo la seconda guerra mondiale, quindi è relativamente recente l'utilizzo di questa verdura nella nostra cucina. A questo punto mi chiedo: sul Talismano della Felicità (Ed.1929) compaiono ricette con le zucchine?
FUSILLI FIORI E VERDURE
200 gr di fusilli
2 zucchine
6 pachino
5 fiori di zucca
1/2 cipolla
parmigiano reggiano grattugiato
In una padella antiaderente capiente, fare un fondo di olio e cipolla tritata cuocere leggermente senza lasciar soffriggere e aggiungere le zucchine tagliate a rondelle. Chiudere la padella con il coperchio e cuocere 10 minuti, aggiungere anche i pachino tagliati a metà e continuare la cottura, mescolando di tanto in tanto. Scolare la pasta al dente e saltarla in padella aggiungendo anche le listarelle di fiori zucca. Mantecare con del parmigiano a piacimento.
Crumble con verdure di primavera e grani di senape
Visto che fortunatamente la natura in questo periodo ci regala tantissime belle verdure colorate e buonissime è giusto approfittarne e fare una bella scorta di antiossidanti e vitamine. La ricetta alla fine si può fare con qualsiasi verdura che avete in frigo così si possono smaltire. In più dato che ormai impazza lo "sbiciolamento" folle!! ...E la Kitty's Kitchen ha pane in abbondanza! Causa sempre pasta madre iperattiva in frigo! Il pan grattato è stato fatto con: questa! Ho frullato la schiaccia e messa in un contenitore di vetro a chiusura non ermetica (di quelli che si avvitano per intenderci). In questo modo ho un buon pan grattato rustico per ogni occorrenza. Certo è necessario in questi caso consumarlo in tempi relativamente brevi dato che non è come quello comprato... Fatto con i grissini tritati ricchi di conservanti e grassi!
Tornando al crumble sta a voi se scegliere la versione light (questa mia) o arricchirlo con del formaggio come del caciocavallo o pezzettini di speck.
CRUMBLE CON VERDURE DI PRIMAVERA E GRANI DI SENAPE
1 zucchina
1/2 melanzana
1/2 cipolla
3 fiori di zucca a filetti
10 pomodorini pachino
prezzemolo tritato
rucola tritata
1 cucchiaino di senape in grani
4 cucchiai di pan grattato (briciole a vostra scelta)
2 cucchiai di parmigiano reggiano grattato
Padella antiaderente con olio cipolla tritata come fondo, aggiungere la melanzana e la zucchina e coprire con il coperchio lasciando cuocere per 10 minuti. Aggiungere i pachino, anche interi, lascia appassire, solo qualche minuto. Spegnere il fornello e preparare delle cocotte imburrate.
Tagliare: la rucola, il prezzemolo e i fiori di zucca tutti ben spezzettati.
Scaldare 1 menito scarso i grani di senape in una padella antiaderente.
Aggiungerli alle altre verdure e mettere tutto nelle coccotte coprendo con pangrattato e parmigiano. Infornare a 180° per 20 minuti.
Credo di essere ancora in tempo per partecipare alla raccolta di Elena: Crumble amore al primo assaggio
Taralli fritti al sale di Cipro con pasta madre
Arriva il momento il cui la pasta madre comincia a prendere troppo volume in frigorifero e per evitare che qualcuno cominci a lamentarsi che la mia zona di frigo sta per esplodere! ;) E' arrivato il momento di ridurla allora ho pensato di fare qualcosa di veloce. Avevo visto che la pasta madre può essere fritta senza grossi problemi qui e qui.
Ok! Andata! La tua fine questa volta sarà FRITTA! Vi avevo parlato già dei fiocchi di Sale di Cipro ho pensato di utilizzare questi per arricchire di sapore le frittelle.
Sinceramente temevo che una volta cotta, così com'è, la pasta madre avrebbe mantenuto un sapore troppo acido, quindi ho pensato di rinfrescarla e di fare subito le frittelline (magari con più farina il sapore si sente meno?). Con la pasta madre sto scoprendo un mondo e vado avanti via via con gli esperimenti! Adoro tutto questo! :)
Una volte fatte, il gusto non era affatto "acido", si sente lievemente ma di certo non da fatidio!
Questi salatini sono ottimi se per accompagnare un antipasto o semplicemente messi nel cestino del pane duramente una cena... Sono i primi che spariscono.
TARALLI FRITTI AL SALE DI CIPRO CON PASTA MADRE
100 gr di pasta madre
1 cucchiaio di fiocchi di sale di Cipro
1 pizzico di zucchero
olio evo
Rinfrescata la pasta madre, staccarne la quantità desiderata. Unire solo la metà del sale e aggiungere lo zucchero all'impasto. Una volta amalgamati, staccare dei pezzettini, io ho dato a questi la forma dei taralli. Avvolgendoli intorno al dito mignolo e poi staccando la parte in esubero, per dare a tutti la stessa dimensione. Senza aspettare troppo in una padrella antiaderente mettere un pò di olio non serve che le frittelle ci affoghino ma basta un leggerissimo strato sul fondo. Cuocere i tarallini sia da un lato che dall'altro, controllandone attentamente la cottura e girandoli quando necessario.
Appena sono belli dorati adagiarli su carta asssorbente, asciugarli e cospargerli con la restante parte di sale.
Fragole e pamigiano all'aceto balsamico
Pollo teriyaki con sesamo nero e dadolata di verdure
Il pollo teriyaki o teriyaki di pollo come ho letto in diverse ricette, è una preparazione made in japan famosa quanto il sushi e il sashimi. Il pollo in questo caso è preparato con una marinatura, la salsa teriyaki appunto, che è utilizzata anche per i piatti di pesce. Ora, le ricette per la salsa sono varie e molte prevedono anche l'utilizzo del mirin, che io non sono riuscita a reperire, ad ogni modo non è comunque l'ingrediente fondamentale. In giapponese Teri vuol dire: lucido, splendente e Yaki: cotto al grill, il pollo diviene leggermente dorato proprio per la salsa che contiene amido e zucchero e quindi forma questa patina... Quasi una laccatura.
Piadina al prosciutto crudo, melone e miele
Vostra madre o vostra nonna non vi dicevano di esprimere un desiderio ogni anno quando mangiavate una primizia? Bè, io sin da bambina, ho questa abitudine e quindi al primo morso di questa piadina... DESIDERIO ESPRESSO!
Adesso non mi resta che sperare!
Passando alla ricetta l'ho vista sul numero di Sale e Pepe di questo mese. Di solito non acquisto mai questa rivista, in effetti non mi fa impazzire, non per fare la sofisticata, ma trovo che le ricette siano davvero poco precise... Per esempio nella ricetta di questa piadina c'è scritto "farina", si ok! Ma quale? Poi miele, si ok! Ma quale? Insomma si possono prendere delle idee simpatiche ma per il resto lascia un pò a desiderare. Trovo che l'aggiunta del miele sia particolarmente azzeccata, sta bene con il dolce del prosciutto e del melone sempre a patto che si utilizzino ingredienti di buona qualità.
PIADINA CON PROSCITTO CRUDO, MELONE E MIELE
1 piadina all'olio d'oliva
3 fette di prosciutto crudo (Parma)
2 fette di melone
1 cucchiaino di miele d'acacia
olio evo
sale
rosmarino
Scaldare la piadina in padella (o al micronde) condire la piadina con olio e sale e qualche fogliolina di rosmarino. Tagliare il melone a strisce sottili e disporlo su metà piadina. Tagliare a metà le fette di crudo e formare dei rotolini che adageremo per tutta la lunghezza della mezza piadina. Aggiungere a il miele un filo, sul proscitto. Piegare la piadina e tagliarla a metà.
Buon weekend
Niente... Il sito internet è impazzito e mi ha pubblicato tutti i post a orari e giorni sballati!
Peanut Butter Chocolate Chip Cookies
... Ma io ho realizzato questi biscotti solo per partecipare alla raccolta di dolci a gogo! Mica per mangiarli io (per fortuna a casa ho chi mi da una mano!). AH! La ricetta? Come al solito ne ho consultate tante ma alla fine ho fatto di testa mia. Volevo consumare la panna che per sbaglio avevo comprato in eccesso e così ho ridotto il burro e ho aggiunto quella. I biscotti restano morbidi, all'inteno un pò umidi ma già il giorno dopo acquistano friabilità. Secondo me questo impasto andrebbe cotto a temperatura leggermente più dolce dei soliti 190° perchè i miei di sono anneriti un pò troppo sulla base, per i miei gusti, anche se agli altri sono piaciuti.
PEANUT BUTTER CHOCOLATE CHIP COOKIES
200 gr di farina 00
200 ml panna
50 gr di burro
200 gr di burro di arachidi
180 gr di zucchero di canna
100 gr di gocce di cioccolato fondente
1 uovo
1/2 bustina di lievito
1 pizzico di sale
Unire il burro morbido la panna insieme al burro di arachidi. Unire l'uovo, con lo zucchero poi il sale. Setacciare nell'impasto la farina con il lievito, intanto che continuate a mescolare. Mescolare bene e otterrete un composto abbastanza morbido, al quale aggiungerete le gocce di cioccolato. Lasciate riposare un ora in frigo.
Poi infarinatevi le mani e formate delle palline che vanno disposte sulla teglia da forno, coperta dalla carta forno. Cuocere in forno preriscaldato a 170° per 20-25 minuti circa.
Si conservano bene per una settimana in una scatola di latta.
Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Imma del blog Dolci a go go : "I dolci più buoni del mondo"
Schiaccia della nonna
Metto subito le mani avanti perchè non so in effetti se il nome che da mia nonna da a questa specie di impasto lievitato possa definirsi con esattezza "schiaccia". Premetto che mia nonna è di un paesino vicino Grosseto quindi questo nome ha origini Maremmane.
Magari i toscani mi daranno una mano nel classificarla (vero Carolina?) io conosco la schiaccia briaca dell'isola d'Elba, la schiacciata fiorentina che si fa per Canevale... E anche la Schiaccia Pizzicata tipica del Grossetano. Ma secondo me la schiaccia di mia nonna non è classificabile in nessuna categoria! Capita anche a voi che avete una nonna, un pò grande, che si inventa delle parole spesso al limite del comico? :)
Comunque... Ero a caccia di ricette per utilizzare la pasta madre e mi sono rivolta a chi di pane ha più esperienza di me, dato che mia nonna il pane in casa lo faceva eccome! Mi ha consigliato di provare questa "schiaccia" e io mi sono cimentata! Come al solito le ricette di mia nonna non mi deludono! Il gusto resta un poco dolce, si percepisce quella lieve acidità della pasta madre, secondo me è perfetta se usata al posto del pane con affettati e formaggi ancora meglio se spaccata metà e farcita con quello che desiderate... Dalle verdure ai formaggi freschi! Come qui.
SCHIACCIA DELLA NONNA CON PASTA MADRE
200 gr di pasta madre
250 gr di farina manitoba
250 gr fi farina 00
80 gr di zucchero
1 uovo freschissimo
1 cucchiaio di olio evo
1 cucchiaino di sale
2 bicchieri (circa 200 gr) di acqua frizzante non fredda
Unire le farine e il sale e formare una fontana dove inserire la pasta madre e l'acqua. Con l'impastatrice sarà più semplice amalgamere il tutto. La pasta madre deve essere torta dal figo un ora prima di iniziare a lavorarla, così il processo di lievitazione sarà già attivato. E' consigliabile unire la pasta madre all'impato in piccoli pezzi. Impastare bene il tutto, aggiungete anche l'olio e formare una palla liscia che taglieremo con il coltello disegnando una croce profonda. Serviranno probabilmente una 10ina di minuti.
Lasciar lievitare 5 ore o almeno fino al raddoppio dell'impasto.
Riprendere il panetto e lavorarlo ancora energicamente per qualche minuto sbattere l'ouovo con lo zucchero e incorporarlo.
Lasciare lievitare ancora 2 ore. Dopo di che ungere la teglia da forno e riempire con l'impasto dandogli la forma desiderata.
Preriscaldare il forno e cuocere a 220' per 30 minuti.
Lasciar freddare e tagliare a quadrettoni.
Volendo 200 gr di pasta madre si può tranquillamentre sostituire con del lievito di birra, 10 gr saranno sufficienti.
Vellutata di fave con pecorino e guanciale croccante
Già, dicevo, ultime ricette con le fave....e aggiungo purtroppo! Si perchè è sempre troppo breve il periodo in cui si trovano davvero tenere e fresche :(
Tuttavia si può sempre approfittare di quelle secche, anche se non è lo stesso. Le fave fresche hanno poche calorie e rendono molto di più, una volta seccate loro volume diminuisce e ne servono molte di più per arrivare allo stesso risultato:
Fave Fresche 37 Kcal - Fave Secche 342 Kcal per 100 gr di prodotto. (Grazie Onde!)
Ma ora veniamo a noi, se fave e pecorino sono un classico anche fave e guanciale costituiscono un altro accostamento arcinoto, che merita! A mio parere, dato che stiamo parlando comunque di una velluata primaverile questo piatto si gusta al meglio se leggermente tiepido e se accompagnato con dei crostini di pane leggermente dorati. Provateci!
AH! Questo piatto la dedico a furfecchia, che insieme a me è una grande amante delle fave con il pecorino.
CREMA DI FAVE CON PECORINO E GUANCIALE CROCCANTE
300 gr di fave sbucciate
150 gr di percorino romano grattugiato
50 gr di guanciale tagliato a dadini
1 carota
1 gambo di sedano
1/2 cipolla
1 patata
olio evo
sale
Liberare le fave dalla buccia. Preparare il brodo vegetale con sedano carota cipolla e patata, farlo restringere per bene. Mettere in una padella le fave con un poco d'olio, una volta scottate le fave aggiungete via via il brodo. Aggiustare di sale. Frullare le fave con il frullatore ad immersione per ottenere la velluttata. Aggiungere il pecorino mescolare bene.
Guarnire con delle fave intere e dei pezzettini di guanciale fatti ben rosalere in una padella antiaderente con un filo l'olio.
Ringrazio infine Piccola cuoca del blog: che profumino, per i premi che mi ha donato. Aggiungo solo quello che non avevo mai ricevuto.
Non solo è bravissima in cucina ma ha, come me, la passione per i cartoni di Miyazaki! Grazie infinite per il dolce pensiero.
Spaghetti colatura di alici di Cetara e vongole
L'incontro con la colatura di alici è stato davvero interessante. Prima di tutto perchè è sempre un piacere scoprire queste piccole chicche che il nostro paese ci offre, in realtà abbastanza circoscritte e poi perchè consente di sbizzarrirsi in mille preparazioni diverse e tutte profumate di mare, di sole e di Costiera Amalfitana. Cetara il paesino in cui questo prodotto prende origine conserva ancora l'antica tradizione di far marinare le alici negli orci per ricavarne questo liquido fermentato. La pasta con la colatura è quindi un piatto tipico della zona, si consuma di solito semplice: colatura, olio e aglio. Io in più ho aggiunto solo le vongole, la colatura ne ha esaltato il sapore rendendo questo classico piatto ancora più profumato e saporito.
La calatura può essere inoltre usata in combinazione con verdure e zuppe non solo con il pesce ma per dare sapore anche a piatti dal gusto più delicato... E' infine un buon sostutito del brodo dashi giapponese o fish sauce orientale potete trovarne conferma qui.
SPAGHETTI COLATURA DI ALICI DI CETARA E VONGOLE
200 gr di spaghetti
100 gr di vongole
3 cucchiai di colatura di alici di Cetara
olio l'oliva
1/2 spicchio d'aglio
prezzemolo tritato.
In una capiente padella antiaderente scaldare l'olio con l'aglio e le vongole messe precedente a bagno e lasciate abbondantemente spurgare dalla sabbia. Cuocere le vongole e controllare che nel liquido rilasciato non ci siano residui di sabbia altrimenti sarà necessario filtrare il condimento.
Cuocere gli spaghetti in acqua salata e scolarli al dente e saltarli in padella con le vongole aggiungendo la colatura. Far restringere un pò i liquidi e servire con un abbondante manciata di prezzemolo tritato.
Scusate, questo per me questo è un periodo abbastanza frenetico sia per il lavoro che per lo studio se non passo da voi abbiate pazienza! :)
Biscotti con farina di carruba e quinoa soffiata
Pasta madre rinfrescata iper attiva e pane toscano
Pesare la farina e disporla a fontana, staccare dei pezzetti di pasta madre e aggiungere l'acqua, scioglier ela pasta madre strizzandola con le mani e cominciare ad impstare amalgamando la farina via via, fino a che l'impasto non è bello elastico. Dargli la foma di panetto e sistemarlo su un foglio di carta forno. Chiudere la carta forno intorno al pane e avvolgere in un canovaccio non troppo stretto. Io l'ho lasciato lievitare dentro il forno spento 5 ore, ma Anto dice che è semplicemente necessario che raddoppi di volume quindi anche meno.
Finita la lievitazione, in pane presenterà delle crepe sulla superficie. Accendere il forno a 220° e inforare il pane con tutta la carta forno in una teglia. Cuocere 10 minuti. Abbassare la temperatura del forno a 180° cuocere 30 minuti. Togliere la teglia e lasciar cuocere il pane sulla griglia del forno 10/15 minuti. Totale: 50/55 min. Sfornare e lasciar freddare o mangiare tiepido!
Mini blinis & vodka russa
BLINIS CON RICOTTA PRIMO SALE E CAVIALE
100 gr ricotta primo sale
1 cucchiaio di caviale italiano
Formare con 2 cucchiaini delle quenelles di ricotta da adagiare su ogni bliny e guarnire con il caviale.
BLINIS CON CREME FRAICHE ARINGA E LEMON GRASS
100 gr di créme fraiche
30 gr di aringa affumincata
poca lemongrass secca per guarnire
Se non trovate al super mercato la crème fraiche si può fare in casa unendo: 1/2 lt panna liquida, 1 vasetto di yogurt e il succo di mezzo limone. Lasciandola riposare una notte in frigorifero.
Spalmare la panna acida su ogni bliny tagliare a fettine l'aringa e adagiarla sopra, finire con la lemongrass.
Ed ora come procedere per fare i blinis:
MINI BLINIS (18 pezzi)
250 gr di farina di grano saraceno
1/2 bustina di lievito secco (3,5 gr)
1/2 cucchiaino di sale
1 cucchiaio di zucchero
250 ml di latte tiepido
1,5 cucchiai di olio vegetale (io di oliva)
15 gr di burro
1 uovo grande
Unire farina, lievito, zucchero e sale, io ho messo il tutto nella planetaria che ha iniziato ad impastare mentre io aggiungevo il latte a filo fino a che la pastella non diventa omogenea, della consistenza delle yogurt (come dice lei). Terminare aggiungendo l'olio e lasciando lievitare un ora e mezza, coperta da pellicola in un luogo caldo.
Trascorso il tempo mescolare aggiunger e il burro sciolto e l'uovo, mescolare e lasciar riposare di nuovo 20 minuti.
In una padella antiaderente ben calda (non c'è bisogno di ungerla!) ho cotto i blinis con l'aiuto di un coppapasta piccolo per dargli la forma desiderata. Ungendo le pareti del coppapasta e mettendolo nella padella versandovi dentro il composto. Cuocere da entrambi i lati e togliere dal fuoco.
Accompagnare con vodka ghiacciata, magari questa!
Per ultimo, ma non per importanta, un ringraziamento grande va alla cara Precisina di "Mamma che buono!". Sei stata grandiosa! Aspetto le tue ricettine eh! Soprattutto di quel cheesecake alla liquirizia! Strepitoso!
Poi guardate che belli che sono i nostri foodblogger romani? E' stato un vero piacere incontrali e conoscerli personalmente sono tutte persone... E qui è proprio il caso di dirlo... SQUISITE! :) A prestissimo ragazzi mi sono sentita proprio a casa in vostra compagnia!
Bento per picnic di maggio
Buon fine settimana e buoni picnic!
Tatufini cereali e cioccolato al peperoncino
Ho visto tante ricette di tartufi in giro, anche Carolina nel suo vecchio blog ne postò una golosissima! Guardandomi intorno però non trovavo la giusta idea e alla fine ho fatto un pò da me... Mi ha regalato, sempre il famoso zio abruzzese, fanatico del piccante, un barattolino di peperoncini sott'olio (inutile dire una vera bomba!) ho aggiunto un cucchiaino solamente dell'olio in cui i peperoncini sono conservati e ha regalato a questi tartufi un retrogusto piccante al punto giusto da renderli quasi afrodisiaci! :) La ricetta non c'è in realtà è solo un assemblaggio di ingredienti quindi sono dolcetti perfetti per ogni occasione... Ehm! Tranne se siete a dieta! :)
TARTUFINI CEREALI E CIOCCOLATO AL PEPERONCINO (10 pezzi)
100 gr di cioccolato fondente 70%
30 ml di latte
40gr di corn flakes
30 gr di mandorle in scaglie
1 cucchiaino raso di olio al peperoncino
Sciogliere il cioccolato a bagno maria o passarlo 30 secondi al micronde con il latte aggiungere i corn flakes, le mandorle a scaglie e mescolare fino a che tutti i fiocchi non saranno ricoperti di cioccolato. Aggiungere dell'olio al peperoncino. Con un cucchiaino aiutatatevi a mettere dei mucchietti di composto nei pirottini piccoli. Far rassodare in frigorifero per 2 ore (dipende da quanto li fate grandi).
Tortilla al forno con fave, pecorino e grani di senape
.. e la mia amica Pepe Rosa del blog: Pepe Rosa... che pasticcio! Mi ha donato 2 premi graditissimi, che ho deciso di non postare nuovamente. Anche a lei vanno i miei complimenti perchè tra la nuova vita da "casalinga" e gli impegni riesce a portare avanti un blog davvero simpatico!
Onigiri
Gli onigiri, sono le polpette di riso giapponesi. Ce ne sono in infinite varianti, sia per la forma sia per i tipi di riso e ripieno utilizzati. Leggevo che in giappone si mangiano un pò come piatto unico un pò come snack, per questo si possono consumare sia caldi che freddi. E sono ideali per pic nic o da mettere in un bento. Per il ripieno tradizionalmente viene usato l'umeboshi che è un condimento a base di prugne salate o il salmone o le verdure. Io avevo acquistato degli insalatini di Daikon. Gli insalatini, sono verdure sotto sale, fermentate naturalmente che aiutano la digestione. Ovviamente se non li fate in casa, è necessario acquistare un prodotto naturale e biologico che non abbia aggiunta di aceto e spezie. Se consiglia anche l'assunzione giornaliera per prevenire il cancro. Tutte queste info potete leggerle anche su questo libro (p.343).
Aspic di Lamponi di Santin
Come prima cosa in una giornata come questa un augurio particolare va a tutte le lavoratrici: auguri alle donne inserite nel mondo del lavoro, che nella maggior parte dei casi sono più precarie e meno pagate degli uomini, che vivono spesso in una condizione di disagio perchè non riescono a conciliare il lavoro extradomestico con quello domestico, tradizionalmente di loro competenza. Auguri alle donne impegnate nel ruolo di casalinghe un lavoro non retribuito e socialmente misconosciuto che le impegna nei ruoli di: moglie, mamma, donna di casa.