Sole Meunière all'arancia


Ricettina facile facile per cucinare la solita sogliola in maniera un pochino diversa. Pare che le origini della ricetta della sogliola alla mugnaia siano francesi e in origine forse il succo di limone non c'era... Allora visto che il succo di limone è una "volgarizzazione" della ricetta originale, posso "volgarizzarla" anche io come desidero?? Perciò ho deciso di cambiare agrume... L'arancia! Mi è sembrata una buona soluzione. Vorrei spendere solo due parole sul burro che ho utilizzato. Il Ghee è un tipo di burro chiarificato, ideale per friggere perchè ha un punto di fumo elevato. Viene assimilato molto facilmente dall'intestino e non risulta pesante (certo è pur sempre un condimento ricco di grassi saturi!). Si prepara anche in casa, lasciando bollire a fuoco molto basso la quantità di burro desiderato. La cottura dura circa un'ora, durante la quale l'acqua evapora, una parte delle proteine viene a formare una schiuma che può essere eliminata mediante l'apposito attrezzo (schiumarola) e un'altra parte caramellizza e si deposita sul fondo. Il burro viene quindi filtrato e posto in vasetti di vetro sigillati (da Wikipedia).

SOLE MEUNIERE ALL'ARANCIA

1 sogliola per persona
25 gr di ghee
farina
succo d’arancia
fior di sale
latte

La sogliola va pulita, lavata e tolta la pelle da ambo i lati (magari se ve lo fate fare direttamente dal pescivendolo è meglio!!). si passano i filetti prima nel latte e poi nella farina. Scaldare il ghee in una padella quando sarà ben caldo aggiungere il pesce cuocerlo per pochi minuti da ambo i lati. Salandola e spremendo il succo d’arancia in cottura. Spolverare con del prezzemolo tritato (sfortunatamente io ne ero sprovvista! )
Per accompagnare il piatto ho preparato un insalatina e delle patate al forno.

Purea di fragole allo champagne


C'era una volta F. Girardet chef nell'arcinoto ristorante dell' Hotel de Ville Crissier in Svizzera, ora passato di mano al suo successore P.Rochat che da il nome al ristorante. Si dice che lui abbia inventato "la prima grande cucina creatina"; Girardet è anche il titolo del libro che è uscito ormai qualche settimana fa in edicola, con la racconta che sto facendo di cui vi avevo parlato già qui.
Insomma tutto questo preambolo per arrivare al dunque e dire: chi viene con me a provare questo ristorante??? :)))
No scherzo! Tutto questo per dire che ho provato a realizzare una sua ricetta, anche se alla fine l'ho del tutto snaturata da quello che era in origine... :) Va bè dai! Posso dire che che ho tratto ispirazione... Dunque nell'originale c'erano le fragline di bosco io ho preso dal mio fruttivendolo delle fragole (vere! Non quelle cariche di pesticidi) fragole che a vederle erano proprio bruttine e piccoline. Certo nulla a che vedere sicuramente con quelle di bosco della ricetta ma ho voluto provare lo stesso! Buon risultato!

PUREA DI FRAGOLE ALLO CHAMPAGNE

250 gr di fragole
1 dl di Champagne (io avevo aperto un Moët & Chandon)
5o gr di zucchero
succo di mezzo limone
foglie di menta
Zucchero per brinare i bicchieri

Tagliare, pulire e lavare le fragole. Metterne da parte la metà e il resto frullarlo con lo zucchero e il succo di limone unire lo champagne e se necessario (dipende da quanto sono agre le fragole) aggiungere un altro pò di zucchero. Con questo succo condire le altre fragole. Inumidire leggermente il bordo del bicchiere con il succo di limone quindi passarlo nello zucchero. Guarnire con una fogliolina di menta

Torta allo yogurt con cannella e arancia


Ho visto nel blog della nostra cara sweetcook questa torta proprio qualche tempo fa! Anche io la faccio, un pochino diversa però dalla sua versione. La torta allo yogurt è stata una delle prime torte che ho imparato a fare da quando ero piccola e mi divertiva il fatto che potevo realizzarla con il vasetto dello yogurt! Con il tempo la ricetta l'ho un pò cambiata e arricchita ma senza appesantirla troppo. Il bello della torta allo yougurt è che è leggera e senza troppi grassi. La ricetta è collaudatissima ed è perfetta per la colazione o con il tè. Questa ricettina coccolosa è per augurare a tutti un buon weekend e per augurarmelo anche un pochino a me dato che questa settimana non è stata facile!

TORTA ALLO YOGURT CON CANNELLA E ARANCIA

3 vasetti di farina 00
2 vasetti di zucchero di canna
1 vasetto di olio di semi
1 vasetto di yogurt naturale intero
1 bustina di lievito
3 uova
la scorza grattugiata di un arancia bio
1 cucchiaino raso di cannella grattugiata
1 pizzico di sale

Dividere i tuorli dagli albumi. Montare i tuorli con lo zucchero quando sono spumosi aggiungere o yogurt e l’olio. Grattare la scorza d’arancia e aggiungere anche quella.
Montare gli albumi a neve con un pizzico di sale unirli al composto dei tuorli delicatamente incorporando aria con movimenti dall’alto verso il basso. Aggiungere la cannella. Versare il composto in una tortiera. Cuocere a 180° per circa 40 minuti.
Quando è cotta si può spolverare con lo zucchero a velo o con altra cannella e scorsette d’arance ottenute con un gratta limoni come ho fatto io.

Fusilli con pomodorini secchi, burrata e origano

L'idea viene da un risottino visto sul blog di Vanessa e Giacomo: 2 in cucina già perchè non avevo pensato che si potessero usare i pomodorini secchi per ottenere un condimenti per un primo piatto... Invece non solo l'idea è interessante ma è anche buona. La ricetta che ho fatto io ha poco a che vedere con il loro risotto, in effetti, ma sicuramente loro me l'hanno ispirata.
La burrata è uno dei formaggi freschi per cui impazzisco, lo ammetto. Questo formaggio a pasta filata va consumato freschissimo, già il giorno successivo non ha più la stessa consistenza e lo stesso gusto. Ora, se avete una burrata fresca mangiatela così com'è senza altri fronzoli... ma se, come nel mio caso è in frigo da un pò, provate a condirci la pasta! ;)
Il suggerimento me lo ha dato il ragazzo del supermercato... "Se ti avanza condiscici la pasta aggiungi solo olio e qualche foglia di basilico!" La versione estiva mi piacque molto. Adesso vi racconto quella un pochino più invernale. E' davvero velocissima da preparare poi quando la burrata comincia a filare e sotto i denti si percepisce la consistenza carnosa dei pomodorini, nel naso il profumo di pizzaiola dato dall'origano... Che ve lo dico a fà!?

FISILLI CON POMODORINI SECCHI, BURRATA E ORIGANO

200 gr di fusilli
1/2 burrata di Adria
7 pomodorini secchi calabresi
olio d'oliva
sale
origano siciliano biologico
peperoncino (facoltativo)

Cuocere la pasta in acqua salata. In una padella scaldare un pochino di olio e far sciogliere il formaggio, proprio pochi istanti prima di buttarci dentro la pasta insieme con i pomodorini tagliati a listarelle. Non farla saltare troppo tempo altrimenti la burrata si rapprende troppo e diventa un unico blocco. Aggiungente l'origano e a chi piace un pò di peperoncino.

Insalata con tofu, mela e salsa alle noci

Visto che la primavera tarda un pochino ad arrivare e visto che già nei nostri animi c'è tanta voglia di calore, di sole, di rifiorire un pò... Ecco una ricetta leggera, che fa bene e che può essere un ottima alternativa per un pranzo veloce.
Il tofu è un alimento vegetale di origine cinese che ormai è diffusissimo anche da noi. Non ha un gusto deciso, anzi è quasi insapore per questo sposa bene sia con il dolce che con il salato. Volete mettere quanto è strano mangiare qualcosa di molto simile ad un formaggio quando in realtà si stanno mangiando dei fagioli? E' davvero curioso! Almeno per me lo era le prime volte che lo assaggiavo.

INSALATA CON TOFU, MELA, UVETTA E SALSA ALLE NOCI

Insalata mista
1 panetto di tofu
fette di mela
uva sultanina
olio sale

per la salsa alle noci:
250 gr di gherigli di noci
4 cucchiai di olio extravergine d'oliva
sale grosso
pepe bianco

Io utilizzo il pestello in pietra e dentro metto olio sale e le noci, dopo aver pestato a sufficienza metto tutto in un barattolino e lo uso per condimenti vari.

Far saltare il tofu in padella con un pò di olio per scaldarlo leggermente. Unire tutti gli ingredienti dell'insalata a vostro piacimento.
Con questa ricetta partecipo nuovamente alla raccolta di Susina:

Polentina con funghi e guanciale croccante


Per fortuna che era arrivata la primavera! Qui fa un freddo! Ancora possiamo consolarci con dei cibi caldi e "very comfort". La polenta, ha origini antichissime, il mais venne portato per la prima volta dall'America in Europa da Cristoforo Colombo. Erroneamente fu chiamato granoturco perché 1400-1500, tutti i prodotti che provenivano dai paesi esotici si dicevano turchi. Nel 1600 la coltura del mais e delle patate ridusse gli effetti delle frequenti carestie. In un primo momento la pannocchie si mangiavano lessate e abbrustolite; solo nel 1550, il mais, per la prima volta, venne macinato e quindi mescolato all'acqua e al sale per ricavarne una morbida pastella: la polenta. In realtà già gli Aztechi e i Maya la consumavano. In Italia presumibilmente è nata in Veneto, anche se oggi è diffusissima in tutto il paese, a casa mia si mangia spesso come piatto unico, perchè piace e tutti. La ricetta che ho preparato è un classico ho solo cercato di dargli una forma diversa, per presentarla:

POLENTINA CON FUNGHI E GUANCIALE CROCCANTE

200 gr di polenta precotta
200 gr di funghi misti
100 gr di guanciale
100 gr di parmiggiano reggiano
1 spicchio d'aglio
1bicchiere di vino bianco
olio d'oliva
sale

Preparare una polenta abbastanza soda mescolando spesso. Rosolare in padella il guanciale tagliato a dadini con un pò d'olio, toglierlo e nella stessa padella rosolare l'aglio e cuocere i funghi salandoli e sfumando con vino bianco. A fine cottura aggiungere il parmigiano grattuggiato.
Con un coppapasta disporre uno strato di polenta uno strato di funghi, ancora polenta con pancetta e funghi sopra.

Torta che non si sforma monoporzione

Dopo qualche giorno di assenza e il morale che proprio non è dei più alti, torno con una ricetta, per augurare a tutte un buon week end e ringraziare un amica che ha riservato per me parole bellissime e confortanti. Grazie a quelle e a lei oggi sono di nuovo qui.
Nel libro Cioccolato! di Trish Deseine proprio sulla copertina in bella mostra troviamo una splendida torta. Già nel blog della nostra cara Virgina Lo spilucchino avevo adocchiato il bellissimo risultato ottenuto da lei. Volevo proprio provarci anche io, questo dolce è semplicissimo da fare oltre che buonissimo! Però invece di fare una torta unica ho fatto tante monoporzioni.

TORTA CHE NON SI SFORMA

per uno stampo da 20-22cm (io 6 coccottine)
125g burro
125g cioccolato fondente
125g zucchero
3 uova

Scaldare il forno a 190 gradi. Fondere a bagnomaria il burro e il cioccolato insieme.Lavorare i tuorli, il sale e lo zucchero (senza montare). Unire insieme i due composti.Montare gli albumi a neve e unirli delicatamente al resto.Versare in una pirofila imburrata e infornare a 190° per 15 minuti. Il dolce inizialmente si gonfierà per poi ridursi un poco. Servire freddo o appena tiepido.

Mini ricettario sui cavoletti di Bruxelles


Vi lascio un piccolo regalino, ho raccolto le ricette che ho realizzato con i cavoletti di Bruxelles. Mi sono resa conto che erano un pò troppe per postarle tutte singolarmente, quindi ho realizzatoun piccolo pdf. Questi ortaggi, si sa che hanno moltissime proprietà benefiche per la salute, chiaramente le stesse dei cavoli di cui ne ho già parlato qui, sotto il profilo nutrizionale, il cavolo di Bruxelles contiene buone percentuali di sali minerali (fosforo e ferro), carboidrati e proteine. E' consigliato il consumo alle donne perché, agendo in modo positivo nei confronti del metabolismo degli ormoni, aiuta a prevenire i tumori al seno. I cavoletti Bruxelles hanno anche proprietà antiulcera, antianemica, disintossicante (un tempo si usava somministrare l'acqua di cottura delle foglie per smaltire una forte ubriacatura). Pare che la combinazione di tiamina (vitamina B1) e acido folico aiuti ad aumentare la concentrazione.

Fatemi sapere se vi piacciono e ora scappo starò fuori Roma per qualche giorno.

download Ricette con i cavoletti di Bruxelles.pdf

Arroz con Leche


Ho una leggera confusione su questa ricetta... Già!
Come prima cosa, io nei miei ricordi, conoscevo questo dolce come "Risolatte", per me era uno dei tanti vasetti che si trovavano al supermercato insieme agli yogurt. Girando per blog ho scoperto che le sue origini erano greche! Accidenti! E io che non ne avevo mai sospettato origini tanto lontane... Bè vorrà di che farà il risolatte greco! Allora sfogliando il mio libricino di cucina etnica mi si apre casualmente la pagina "cucina tex-met" ed esce fuori "Arroz con Leche" (che trovo anche qui) leggendo gli ingredienti... ehm... latte... riso.. ehmm... Ma avrà pure qualche differenza dal risolatte?? Si c'è! O no? Ma scusate come era l'originale??
Ok! Ci rinuncio! Non mi so proprio dire le origini di questa ricetta ma a me è piaciuta!

ARROZ CON LECHE A MODO MIO

80gr Riso bianco
2 tazze di latte
1 tazza di zucchero
2 tazze d'acqua
2 cucchiai di amido di mais
50 gr di scorza di limone (1/2 limone)
Cannella (2-3 pezzetti)
Biscotti alla cannella sbriciolati (per guarnire)

Sciacquare il riso (necessario per fargli perdere l'amido) sotto l'acqua correte con molta cura. Metterlo sul fuoco insieme all'acqua la scorza di limone e i pezzetti di cannella. Non appena il liquido sarà stato assorbito, unite il latte fatto prima scaldarecon lo zucchero mescolare e cuocere per iltri 15 minuiti. Aggiungere l'amido di mais, mescolare altri 5 minuti. Togliere le steche di cannela. Versare in 8 bicchierini il composto e lasciar raffreddare in frigo.
Io ho guarnito ogni bicchierino con dei biscotti alla cannella sbriciolati invece che con la cannella in polvere.

Cartocci ai formaggi e broccoletti stufati


Oggi altra ricetta di Simone Rugiati, che volte farci questa è vera passione!
E' un idea carina per un antipasto molto semplice alla fine, ma è la presentazione che fa la differenza. Si tratta di un classico crostino, ma si inforna avvolto in un quadrato di carta forno. Durante la puntata, parlava anche di usare come alternativa alla carta forno la carta fata, una specie di carta forno trasparente! Carina no? Come al solito difficile da reperire... Ma sto provvedendo. Sempre al livello di presentazione, se accendete il forno con il grill "la punta" dei carticcetti si colorerà, rendendo un bell'effetto (io questo non l'ho fatto, quindi son rimasti bianchi). Ok! Design a parte, si possono usare anche per l'aperitivo, quando avete ospiti, ognuno aprirà il suo cartoccino e potrà gustarlo anche in piedi, caldo e filante. Non ci sono le dosi si fa a occhio! Tutti gli ingredienti possono variare, nella ricetta originale di Rugiati c'erano carote e zucchine, io ho usato una verdura più invenale.

CARTOCCI DI FORMAGGI E BROCCOLETTI STUFATI

Pane casareccio
Gorgonzola
Brie
Scamorza o pecorino dolce
broccoletti scottati
olio al tartufo
noce moscata

Tagliare il pane e disporre mezza fetta per ogni quadrato di carta forno. Cospargerlo di olio al tartufo sopra disporre i formaggi a listarelle, unire qualche cimetta di broccolo, precedentemente cotto. Una grattatina di noce moscata per finire. Chiudere formando dei fagottini arrotolando la carta. Infornare a 190° per 10 min.

Spaghetti con spigola, pachino confit e olive


Dopo qualche ricetta più etnica, torno sul classico, sapori mediterranei e profumi di casa. La soluzione per questi spaghetti mi è venuta guardando la spigola tristemente avanzata. Per quello che mi riguarda se ho una spigola fresca preferisco mangiarla senza "troppi fronzoli" così com'è, se vi succede, come nel mio caso invece, di avere della spigola (o altro pesce) "in più", provate questa ricetta. E' nata un pò per caso ma il risultato mi è piaciuto molto per questo la condivido con voi. I pomodorini confit, sono una di quelle soluzioni ottime in tutte le preparazioni o anche da soli come contorno, ho notato che sono anche sul blog di Sigrid, si possono fare un pochino a nostro piacimento a me piacciono con il pan grattato.

SPAGHETTI CON SPIGOLA, PACHINO CONFIT E OLIVE

200 gr spaghetti
100 gr di spigola al forno
100 gr di pachino
20 olive nere greche
origano
pan grattato
sale
olio d'oliva

Tagliare a metà i pachino e disporli su una teglia da forno con dell'olio. Preparate un composto unendo il pan grattato all'origano con un pò di sale e mettete questo composto su ogni mezzo pomodorino. Informate a 150° per 40 min. Appena i pachino si saranno un pò "afflosciati" spegnete il forno.
Nel frattempo che la pasta si cuoce, in una padella con dell'olio e uno spicchio d'aglio scaldare la spigola ben pulita dalle lische, aggiungere le olive (io le ho denocciolate tutte).
Scolare la pasta al dente saltarla in padella aggiungendo anche i pomodorini gratinati e il loro sughetto.

Pollo alle mandorle e germogli di bambù


Mi piace la cucina cinese, anche se in ristoranti di questo tipo non ci vado spesso. Secondo me esiste ristorante cinese e ristorante cinese, infatti qualche volta me lo concedo, cercando di driblare quelli che utilizzano glutammato a go-go! A Roma ho trovato qualcuno in cui ho notato un approccio molto diverso alla cucina e una buona corrispondenza ai miei gusti.
Non mi dispiace a volte, quando i piatti sono semplici, prepararmeli a casa mia, ho comprato questo libro di cucina etnica, non è il massimo, ma per prendere qualche idea è un buono spunto. Quindi mi è capitata sotto gli occhi questa ricetta, l'ho rifatta a mio gusto.
AH! I germogli di bambù (takenoko) contengono molto potassio e ferro, hanno poche calorie e stimolano l'attività metabolica dell'organismo, sto cominciando a pensare di coltivare bambù in un vaso!

POLLO ALLE MANDORLE e GERMOGLI DI BAMBU'

200 gr di petto di pollo
1 porro
50gr di germogli di bambù
2 cucchiai di farina
2 cucchiai di salsa di soia
1 cucchiaio di vino di riso (io: vino bianco)
2 cm di radice di zenzero fresco
1/2 tazza di mandorle pelate
olio di semi (io: d'oliva)

Tostare le mandorle in un padella. Scaldare un wok con dell'olio saltare il porro tritato e i germogli di bambù nel frattempo tagliare a dadini il pollo infarinarlo metterlo in padella. Far cuocere il pollo sfumando con il vino, la salsa di soia e una buona grattata di zenzero. Alla fine aggiungere le mandorle. Controllare di sale.

Con questa ricetta partecipo alla raccolta ricette con la soia di Alessandra:

Mini-Panna cotta al cocco con ribes

L’idea di base mi è venuta guardando il blog di Sigrid! In particolare questa ricetta qui… e poi avevo la marmellata di Riber già usata per questa preparazione. Mi sono messa all'opera usando lo stampo per i cioccolatini e...Sono venute fuori dei piccoli dolcetti cremosi al gusto di cocco, il loro incontro con la marmellata di ribes l’ho trovato particolarmente azzeccato, la punta aspra della marmellata in contrastato con la panna e il cocco ha donato a queste piccole coccole il giusto bilanciamento di sapore. Non amo usare la colla di pesce come addensante, quindi ho scelto l’agar agar. Penso che tutti ormai conoscete questo gelificante vegetale ricavato da un alga giapponese, pare che sia particolarmente noto il suo effetto calmante, dimagrante, antinfiammatorio, e protettivo esercitato sull'intestino e lo stomaco.

MINI PANNA COTTA AL COCCO CON RIBES (4 bicchierini)

250 ml di panna fresca
40 gr di zucchero
40 gr di cocco grattugiato
2,5 gr di agar agar
1cucchiaio di marmellata di ribes

In una pentolino mettere sul fuoco la panna e tutti gli ingredienti nell’ordine indicato. Solo alla fine aggiungere l’agar agar una volta unito al composto mescolare bene e far attenzione e non far bollire il liquido. Riempire gli stampini e mettere in frigorifero per 4 ore (io le ho fatte il giorno prima).
Con molta delicatezza liberate dallo stampino i dolcini e guarniteli con la marmellata di ribes.
Voglio solo aggiungere che: dati tutti i discorsi fatti e letti in questi giorni, dato che molte mie amiche hanno subito plagi, mi associo anche io a quanto scritto sul blog di Stella di Sale.
Non aggiungo molto altro sull'argomento già affrontato in moltissimi foodblog! Segnalo anche il post di oggi di Fior di Sale. Nel mio piccolo, quando ho riconosciuto foto di alcuni amici foodblogger l'ho lamentato sui loro siti e comunicato ai legittimi proprietari tempestivamente e questo forse è il giusto approccio di solidarietà tra noi. Oggi Gialla a segnalato Arely dove ho visto diverse foto prese qua e la! I miei commenti sono già stati rimossi...

Seitan mediterraneo


La cucina vegetariana e quella vegan, per me, sono una buona alternativa e uno stile di vita che mi ha sempre affascinata. La scelta di non utilizzare prodotti animali e derivati mi risulta spesso difficile date le abitudini che ho in famiglia ma, trovo che sia, nel mio caso un modo per introdurre nella normale dieta alimenti biologici e sani riducendo il consumo carne, di cui troppo spesso si abusa. Basta pensare agli allevamenti industriali, al modo in cui gli animali sono allevati che... bè passa un pò la voglia di acquistare questi alimenti. Sono sostenitrice di coloro che sono vegani, anche se io non lo sono, condivido molti dei loro punti di vista.
Il seitan, ad esempio è un buon sostituto della carne è un alimento proteico, fatto sfruttando il glutine contenuto nel grano, quindi non contiene i grassi saturi della carne e soprattutto rimane appetitoso grazie all'utilizzo della salsa di soia e dell'alga kombu che vengono usate per aromatizzarlo. In più volete mettere quanto è veloce da preparare, essendo un alimento già cotto? Vi consiglio questa ricetta, il seitan sta particolarmente bene con cipollotto e cipolle

SEITAN MEDITERRANEO

250 gr di seitan lavato a mano
1/3 di cipolla bianca
7 pachino
1 rametto di rosmarino
olio evo
1 cucchiaino di salsa di soia
1 pizzico di cumino
sale

Sgocciolare il seitan e tagliarlo a listarelle, scaldare una padella con poco olio e cuocera la cipolla tagliata a fettine. Aggiugere i pachino tagliati a metà e farli ammorbidire insieme anche alle foglioline di rosmarino lavato. Solo alla fine aggiungere il seitan aggiustare di sale. Aggiungere la soia e il cumino.

No Knead Bread (pure io!)

Ci ho provato anche io! Inutile citare le mille fonti in cui ho letto a riguardo di questo pane, ultimamente l'ho visto ricomparire sul blog: Defelicitateanimi e ho capito che era arrivato il momento giusto... Devo ammettere che per non ritrovarmi con una pagnotta troppo grande, ho un pochino ridotto le dosi in proporzione (ok ok! diciamo che il motivo principale era che avevo solo 300 gr di farina "0" ma volevo assolutamente provare!). Fare il pane da davvero soddisfazione poi questo tipo di pane che si fa davvero con uno sforzo minimo! Avere il pane caldo appena sfornato sul tavolo mi ha fatto sentire proprio bene... E se nella lista dei prossimi acquisti c'era la macchina del pane, quasi quasi ci sto ripensando!

NO KNEAD BREAD (pane senza impasto):
300 gr di farina (la manitoba è top, ma io avevo solo la 0)
1,5 gr di lievito di birra fresco (o 0,6 gr di lievito di birra liofilizzato)
1 cucchiaino di sale
210 ml d’acqua tiepida (210 gr)
semi di papavero

Sciogliere il lievito nell’acqua tiepida. In una ciotola grande mescolare la farina col sale. Unire l’acqua col lievito, mescolare velocemente con una forchetta. L’impasto sarà appiccicoso. Coprire la ciotola con un foglio di pellicola e lasciar lievitare l’impasto a temperatura ambiente (circa 20°C, nel forno spento) dalle 18 alle 24 ore.
Prendendo l'impasto il giorno successivo sarà lievitato e avrà una consistenza collosa. Rovesciare l'impasto su di un piano infarinato e tirare ogni angolo verso il centro in modo da "piegarlo" dandogli una forma ordinata. Spolverarlo con altra farina e io ho anche aggiunto i semi di papavero (ma si può aromatizzare a piacimento). Ho trasferito l'impasto su un canovaccio e in un canovaccio e l'ho avvolto. Far proseguire la lievitazione per altre due ore. Pre-riscaldare il forno a 230°C, per cuocere il pane è necessaria una pirofila con coperchio (il mio risultato è stato ottimo usando 2 teglie in alluminio!!). Rovesciare l'impasto delicatamente nella pirofila bollente (chiaramente la mia essendo una teglia in alluminio non l'ho preriscaldata in forno) . Coprire col coperchio (altra teglia per me) e infornare per circa 30-40 minuti sempre a 230°C. Rimuovere il coperchio e continuare la cottura per altri 10-15 minuti.
Sfornare il pane e lasciarlo raffeddare un pò io l'ho tagliato delicatamente quando ancora era tiepido. Ottimo!
Dopo questa ricetta voglio ringraziare la mia cara Paola del blog Nocciole Tostate (se ancora non la conoscete correte da lei che è proprio in gamba!) ieri mi ha donato un bellissimo premio:

A forma di... baci di dama


Ricomincia una nuova settimana e inizia anche un nuovo mese. Caspiata... Ma è sembrato solo a me oppure anche per voi il mese di febbraio è volato!? Non me ne sono nemmeno accorta!
Mi sono cimentata nella preparazione di questi pasticcini, sono nati un pochino a caso devo dire la verità... Ho utilizzato la ricetta di questi biscottini di Sara poi l'ho un pò modificata e ho deciso di arricchirli ancora un pò, tanto ormai avevo fatto 30! Ho fatto una veloce glassa, come si fa per il royal icing, aggiungendo anche il burro. Per dare aroma alla crema ho aggiunto dell'amaretto di saronno e la crema è venuta profumata alla mandola. Risultato finale? Li ho fatti la mattina e già la sera stessa non ne era rimasta nemmeno l'ombra... Hanno accompagnato il tè della domenica pomeriggio.

A forma di ...BACI DI DAMA

Per i biscotti:
150 gr di farina 00
2 uova
50 gr di burro
50 gr di cacao amaro
1/2 bustina di lievito
50 gr di zucchero di canna
2 cucchiai di nutella

Royal icing al burro:
30 gr di albumi (1 uovo)
150 gr di zucchero a velo
80 gr di burro
2 cucchiai di amaretto di saronn

Preparare i biscotti (qui riporto come li fa Sara):
Sbattere le uova con lo zucchero, fino ad ottenere un composto chiaro. Unire il burro fuso raffreddato, la farina, la nutella ed il cacao e per ultimo il lievito. Verrà fuori un composto colloso: mettetelo in frigorifero per 20 minuti (anche di più). Tiratelo fuori e formate delle palline con le mani infarinate. Rimettetele in frigorifero per 10 minuti (io non le ho rimesse). Cuocere a 170 gradi per 10 minuti.

Preparare il royal icing al burro:
Montare a neve ferma l'albume. Incorporare lo zucchero. Aggiungere il burro a temperatura ambiente e lavorarlo fino a che la crema non risulta omogenea. Incorporare aggiungere qualsiasi aroma a piacimento, io ho messo l'amaretto di saronno.

Quando i biscotti saranno freddi, spalmare uno strato di crema e unire ad un altro biscotto.