Danubio salato

Danubio

Se cercavate quell'idea per un pic nic, se cercatavate quel piatto simpatico da portare a casa di amici per un buffet, potete andare sul sicuro con il Danubio. Già porzionato in tanti bocconcini da staccare uno ad uno e godersi l'impasto lievemente briochioso, lievemente "pizzoso" prima di incontrare il ripieno sapido e sostanzioso, insomma da provare. Sia la versione dolce che quella salata.
Per quanto riguarda questa ricetta viene direttamente dal blog più sincero della capitale, nonchè di una cara amica spacciatrice di lievito madre. Antonella le tue ricette sono davvero impeccabili!
Riporto la ricetta presa da lei con le modifiche (del ripieno) qui di seguito. Ma prima, una piccola segnalazione, per chi è a Roma: da questo weekend è iniziato il vinò forum, al quale conto di far un salto in settimana, ma non trovate anche voi che sia così bello sapere che questa settimana è spezzata da un mercoledì di festa? Un volta tanto non bisogna aspettare il weekend per rilassarsi un pò, a maggior ragione quindi una buona settimana a tutti.
AH! Quasi dimenticavo... Ma sapete che ho fatto il mio primo corso di cucina? Bè si, ho partecipato al corso di Finger food presso il Gambero Rosso con la carissima Alem, se leggendo il suo blog pensate che sia simpatica, dal vivo è proprio uno spasso! Il corso è stato interessantissimo, spero a breve di poter riproporre qualcosa di interessante! :))

DANUBIO SALATO (per uno stampo da 28 cm)

550 gr. farina manitoba
250 gr. latte
50 gr. olio extravergine
30 gr. di zucchero
10 gr. di sale
1/2 cubetto di lievito di birra
1 uovo intero

ripieno:
250 gr. stracchino
170 gr. bresaola tagliata a listarelle
1 uovo sbattuto per spennellare la superficie

Sciogliere il lievito nel latte tiepido (più sul fresco che sul caldo).
In una ciotola capiente, mettere la farina, lo zucchero e l'uovo. Aggiungere il lievito sciolto e cominciare ad impastare, a questo punto, unire l'olio e il sale e continuare ad impastare finchè non avremo ottenuto una bella pasta soda e liscia. Mettere in una ciotola coperto e far lievitare fino al raddoppio. Il mio ha impiegato 4 ore. Se avete meno tempo, potete mettere tutto il cubetto di lievito, in un oretta avrete ottenuto lo stesso risultato.
Intanto preparare la farcitura ,mischiando le striscioline di bresaola allo stracchino che avremo ammorbidito con un cucchiaio di legno.
Riprendere l'impasto lievitato e rilavorarlo un pochino, dopodichè dividerlo in quattro parti e ogni parte, di nuovo in quattro.
Stendere ogni pezzetto e mettere al centro un po' di farcia, quindi sigillare bene quello che sarà il fondo. Disporre le palline ottenute in una teglia seguite le foto espilcative che vedete qui e far lievitare ancora finchè non si uniscono, un ora abbondante. Spennellare la superficie con l'uovo sbattuto e infornare a 180° per 40 minuti (forno statico).

Casarecce con asparagi selvatici, cipollotto e nocciole

Casarecce con asparagi selvatici

Vi siete accorti che non c'ero questi giorni oppure non mi avete proprio pensato? Certo pure io andar via senza avvisare? Ad ogni modo sono già di ritorno. Reduce da un pò di mare e dal bellissimo incontro sui finger food, fatto ieri al Gambero rosso. Oggi vi propongo la ricetta light e vegetariana preparata per la rubrica su Spigoloso per il solito appuntamente con la cucina naturale. Mio padre, chiaramente, ha preferito mangiare questo primo piatto con una abbondente spolverata di parmigiano sopra io le ho preferite così come le vedete. Per informazioni sulle proprietà nutritive degli aparagi, potete cliccare qui.
La ricetta ve la posso anticipare qui sotto:

CASARECCE CON ASPARAGI SELVATICI, CIPOLLOTTO E NOCCIOLE

200 gr di casarecce
150 gr di asparagi selvatici
1/2 cipolotto fresco
20 gr di nocciole
1 spicchio d'aglio
acqua
olio evo
sale

Lavare bene gli asparagi e togliergli la parte legnosa. Legarli con uno spago e cuocerli in una pentola stretta e lunga, per circa 20 minuti fino a che non saranno teneri.
Tagliare finemente il cipollotto e tritarlo con l'aiuto di una mezza luna. Scaldare in una padella ampia dell'olio e soffiggere il cipollotto qualche minuto insieme ad uno spicchio d'aglio schiacciato. Appena il cipollotto comincia a imbiondire aggiungerete un cucchiaio o due di acqua di cottura della pasta e lasciate cuocere ancora due minuti. Eliminate l'aglio e saltate gli asparagi, tagliati a tocchetti, nella padella.
Quando la pasta sarà arrivata quasi a cottura scolatela e saltate in padella anche questa.
In forno scaldate a 120° per 6-7 minuti le nocciole.
Aggiungerle alla preparazione, intere o dopo averle frullate, come preferite. Decorare il piatto con quache filo verde ricavato dal cipollotto.

Seitan saltato con cipollotto e curry

seitan saltato con cipollotto e curry

Grazie ancora per tutti i commenti cari che avete lasciato ieri. Oggi torniamo alle nostre belle abitudini e incontriamo la cucina naturale,con la rubrica che trovate, come sempre su: Spigoloso.

Per saperne di più su seitan, calorie e "per come" e "perchè" indirizzatevi qui

Due parole sulla ricetta invece ve li anticipo anche di seguito, piatto ultra facile e veloce.

SEITAN SALTATO CON CIPOLLOTTO E CURRY SU RISO BASMATI

1 panetto di seitan tradizionale
mezzo cipollotto fresco
1 cucchiaino raso di curry
acqua
olio evo
sale
riso basmati per accompagnare

Lessate il vostro bel riso basmati io di solito lo lavo sempre prima di cuocerlo, così si evita che i chicchi si rompano.
In un wok cuocere il cipollotto tritato con l'olio, senza farlo scurire e saltare il seitan tagliato e bocconcini, bastano pochi minuti, aggiungere dell'acqua di cottura del riso e mezzo cucchiaino di curry.
Quando il riso sarà cotto condire con olio e sale e servirlo con il seitan sopra. Aggingere altro curry per guarnire il piatto insieme al cipollotto.

Torta morbida alle fragole

Torta morbida alle fragole

Non era previsto che oggi scrivessi, ma vi capita mai di aver voglia di battere le dita sui tasti e voler scrivere, quasi fosse una terapia, il blog è stato sempre in grado di farmi star bene e riprendere dai momenti tristi. Ieri i funerali di Del Lucchese a Testaccio, Santa Maria Liberatrice piena di persone e io ero lì per Marco, per salutare il suo papà (o babbo come lo chiama lui), un inutile conforto lo so, come anche queste parole che ti dedico. Ma io sono qui quando vuoi...

Torta alle fragole

La ricetta di oggi è tratta dal mensile del Corriere, non ho resistito a fare le mie modifiche, volevo anzitutto più fragole, non solo sopra ma anche in mezzo al dolce, quindi ho triplicato la dose di fragole e aumentato un pochino il lievito. Il risultato è una torta morbida e umida, con tante fragole da mangiare fetta dopo fetta, nei pomeriggi di sole, magari in campagna Marco? Magari mentre verniciamo le tue pachine, una rosa e una viola allora?

TORTA MORBIDA ALLE FRAGOLE
(dosi per stampo da 20 cm)

250 g di farina
180 g di zucchero semolato
130 g di burro
180 g di fragole
60 g di zucchero a velo
4 uova
1 bustina di lievito
1 dl di latte

Lavate e mondate le fragole, 60 gr cospargetele con un cucchaio di zucchero a velo e lasciatele da parte. Gli altri 120 gr andranno amalgamati con l'impasto.
Lavorate 120 gr di burro morbido insieme allo zucchero semolato, con il dorso si un cucchiaio fino ad ottenere un composto cremoso. Unitevi un tuorlo e mescolate , aggiungete il secondo mescolate e cosi via aggiungete tutti i tuorli. Versate il latte e mescolate. Raccogliete gli albumi in una ciotola.
Mescolate il lievito con la farina e setacciatelo nel composto delle uova e burro.Dovete ottenere una pasta senza grumi. Montate a neve gli albumi, aggiungeteli alla pasta mescolando molto delicatamente dall'alto verso il basso.  Versate tutto nella tortiera, aggiungete i 120 gr di fragole tagliate grossolanamente anche sopra (tanto sprofonderanno da sole). Infornare a 180 °C per circa 45 minuti, aggiungere sopra gli ultimi 60 gr di fragole e cuocere ancora 15 minuti (vi ricordo sempre che i miei tempi sono un pochino più lunghi perchè ho un forno statico). Sfornate e lasciate raffreddare.Cospargete la torta con lo zucchero a velo rimasto prima di servirla, se ne avete voglia io non l'ho fatto.

Con questa ricetta partecipo al corncorso di Juls' Kitchen in collaborazione con Macchine alimentari: Ricetta per la felicità e la dedico a Marco

Romanità a tavola: I saltimbocca alla romana

Saltimbocca

Proprio l'altro giorno in un commento Michelangelo mi chiedeva "Ma i saltimbocca?". Volete la verità? Temevo questa ricetta perchè fotografare la carne è davvero troppo difficile per i miei gusti... Ma alla fine mi sono decisa e ho tentato, lo so il risultato non è proprio quello sperato. Ma questo di certo non è un blog patinato di quelli de luxe quindi:

su Made in Kitchen trovate la ricetta DEGLI ORIGINALI SALTIMBOCCA ALLA ROMANA

Il trucchetto che uso io?
Sostituisco l'olio al burro e passo le fettine nella farina prima di cuocerle... Ma non lo dite a nessuno! Perchè non sarebbero più veri saltimbocca alla romana così! :))

Risotto liquirizia e limone

Risotto alla liquirizia

Ho voluto sperimentare questo risotto, la cosa che più mi incuriosiva delle ricette che trovavo in giro è il fatto che in molte non era previsto l'utilizzo di brodo. Mi chiedevo come potesse venire saporito e cremoso un risotto senza questo ingrediente. Con il timore di bruciare tempo e fatica in questa preparazione, mi sono messa all'opera. La liquirizia che ho utilizzato è un ingrediente d'eccezione di cui ho già parlato qui e che arriva direttamente da Torino. Se avete voglia di realizzare questo piatto è necessario utilizzare liquirizia pura e non altri composti, prima di utilizzarla è necessario ridurla in polvere, utilizzando un frullare o un macinaspezie elettrico (ultimo mio acquisto culinario di cui sono moolto soddisfatta).
Realizzare questo riso è davvero semplice e veloce, in più volete mettere? Sporcare un unica pentola, mica male no? :) Sfruttando le temperature e il tempo autunnale di questo ultimo weekend e venuta la voglia di riso e perchè no, anche un tè a metà - ? - pomeriggio, magari da sweety rome (vivamente consigliato a chi manca un pò Londra e Hummingbird) Ah! E se siete da quelle parti, non mancate di fare un salto, al nuovo Castroni a via Nazionale, giusto se vi mancasse la liquirizia per il riso! :)
Una domanda che non centra nulla... Per caso sapete cosa posso farci con la farina si soia tostata? :))

RISOTTO LIQUIRIZIA E LIMONE

200 gr di riso arborio
2 cucchiaini di liquirizia purissima in polvere + altra per guarnire
parmigiano reggiano
1/2 cipollotto fresco
1/2 limone la scorza
1 noce di burro
acqua tiepida
sale
olio evo

Affettare il cipollotto e tritarlo finemente, lasciarlo cuocere nell'olio in una pentola con doppiofondo (possibilmente). Appena il cipollotto comincia a dorare aggiungere un mestolo di acqua tiepida e lasciarlo stufare ancora per pochi minuti. Aggiungere il riso e lasciarlo tostare mescolandolo fino a che non diventa trasparente. A questo punto aggiungere altra acqua tiepida e continuare la cottura mescolando il riso per circa 20 minuti. Mantecare a questo punto con burro, parmigiano e i due cucchiaini di liquirizia, mescolare e grattugiare poca scorza di limone, il resto servirà per guarnire.
Impiattare il riso con un coppapasta e guarnire con altra liquirizia, scorza di limone ottenuta con un grattalimoni e fili di cipollotto.

Insalata con tofu rosso e fragole, al balsamico.

Insalata tofu rosso e fragole, al balsamico

Capita che ogni tanto ci scappi quel panetto di tofu nel carello della spesa e ogni volta penso a quale sarebbe il modo migliore per gustarlo. Come sapete spesso mi trovo bene con dei panetti già aromatizzati o che aromatizzo da sola.

Per saperne di più sul tofu, proprietà e usi prego dirigersi verso la mia rubrica di cucina naturale sul blog: Spigoloso del network dissapore.

Quando si parla di piatti così semplici da gustare "crudi" è importante che i condimenti siano di ottima qualità. L'aceto che ho usato è questo qui: Leonardi, l'olio è quello extra vergine d'oliva premuto a freddo biologico che produciamo noi nel Chietino e il sale è questo qui.

INSALATA DI TOFU ROSSO E FRAGOLE, AL BALSAMICO (2 porzioni)

40 gr Rughetta
20 gr germogli di soia
200 gr tofu rosso (un panetto)
10 fragole
Aceto balsamico tradizionale di Modena dop
olio evo
fleur de sal

In un padella antiaderente scottare leggermente il tofu tagliato a cubetti, lasciateli scottare girandoli di tanto in tanto fino al punto che cominceranno ad attaccarsi alla padella quindi, comporre l'nsalata mettendo un letto di rughetta e germogli di soia, il tofu saltato senza grassi aggiunti e le fragole a pezzettini. Condire con olio e sale di buona qualità e aggiungere qualche goccia di buon balsamico soprattutto sui pezzetti di fragola.

Romanità a tavola: La Cassola

cassola

Diversa dalla versione Sarda e quella Lombarda, la Cassola che vi presento oggi è quella ebraico-romana. Ricetta antichissima ma per dirla in chiave modera la definirei una sorta di crema da cheesecake cotta.

Per qualche curiosità sulla ricetta accomodatevi pure su made in Kitchen

Ma non vorrai scappare senza aver prima letto il solito consiglio-trucco che dispenso il martedì vero??
Allora eccolo: nel caso vogliate realizzare la cassola ed uscire un pochino fuori dalla tradizione ebraico romana per incontrarei i gusti dei più golosoni, provate e fare la stessa versione aggiungendo due cucchiai abbondanti di crema al cioccolato spalmabile (nutella o simile!) poi mi direte! :)

LA CASSOLA

300 gr di ricotta
2 uova
20 gr di cannella
2 cucchiai di zucchero
60 gr di uvetta
scorza di limone
1 pizzico di sale
zucchero a velo

Mescolare la ricotta con lo zucchero, utilizzando il dorso di un cucchiaio fino ad ottenere una crema morbida e omogenea.
Aggiungere via via le uova e mescolare. Aggiungere l’uvetta (non c’è bisogno di ammollarla precedentemente) aromatizzare con cannella e scorza di limone.
Versare l’impasto in una tortiera coperta da carta forno e lasciare cuocere 1 ora a 180° (forno statico) quando sarà brunita potete prelevarla dal forno e aspettare che si freddi. Prima di servirla a fette spolveratela con dello zucchero a velo.

Cake fave, pecorino e senape

Cake fave, pecorino e senape

Ben sintonizzati su queste frequenze, prego accomodarsi e servirsi anche da bere, il vino consigliato oggi è il Syrah, no non è il vino che sarebbe il caso di bere con questo cake ( o forse anche si?) bensì il vino degustato a un certo Wine festival tenutosi proprio questo fine settimana al Gambero Rosso.
Côte-Rôtie, Cornas, Crozes-Hermitage sono le denominazioni assaggiate provenienti dal Rodano a confronto con gli interessanti fratellini italiani soprattutto siciliani. Ho imparato ha sentire il profumo di pepe dello Syrah e ho anche imparato a distinguere se la barrique utilizzata era di cipresso o no. Nell'eterna lotta tra vini francesi e italiani in questo caso è abbastanza difficile dire chi abbia la meglio. Resta il dubbio di provare gli Syrah australiani e americani, spero di rimediare presto (frecciatina a qualcuno...). Concludendo qui il discorso sui vini, che tanto lo sapete meglio di me, che non sono una grande intenditrice, torniamo alla nostra ricetta.
Vi siete già accorti vero che la ricetta è made in cavoletto di Bruxelles? Ho solamente fatto qualche modifica qua e la' a mio gusto, in particalare ho aggiunto più lievito, dato che il dilemma di questi cake al formaggio è proprio il fatto che restano bassini e pesantoni, e la senape. L'ho servito come antipasto per un barbecue ed è stato apprezzato, il vino da consigliare in questo caso l'ho imparato ormai: Chardonnay o Cesanese del Piglio (Come dicevo qui), tanto per tornare a bomba Francia o Italia? :) Invece con la carne il Syrah va più che bene.

cake fave pecorino e senape II

CAKE FAVE PECORINO E SENAPE

3 uova
3 cucchiai di olio evo
150 gr di farina
1 bustina di lievito
100 gr di pecorino
100 gr di fave sgranate
1 rametto di menta
pepe nero macinato al momento
10 gr di grani di senape

Sgranare le fave cuocerle per 5 minuti in acqua bollente e raffreddarle in acqua fredda perchè così premendole semplicemente potete riuscire a prelevare solo in cuore. Procedere sbattendo le uova montandole leggermente, aggiungere la farina con il lievito setacciato dentro, continuando a mescolare, aggiungere il pecorino grattugiato. Tritare la menta finemente ma senza farla annerire, aggiungerla all'impasto insieme alla senape macinata e al pepe. Io non ho aggiunto altro sale. Sistemare l'impasto in una teglia e cuocere a 180° per un ora (forno statico).

Uovo morbido su hamburger di asparagi e timo


Le uova, come direbbero tutti i nutrizionisti, vanno consumate almeno una volta alla settimana e l'importanza che queste siano buone e fresche è fondamentale.
Ovito, propone tra le diverse tipologie di uova in commercio quelle biologiche che hanno subito attirato la mia attenzione. L'azienda è italiana e utilizza solo mangimi vegetali e non ogm. Il consiglio come al solito, è quello di prestare particolare attenzione ai codici e alle scadenze stampati sia sull'uovo sia sulla confezione, questi stanno ad indicare la provenienza e il modo in cui le galline sono allevate. Il primo numero è di particolare importanza perché sta ad indicare la metodologia di allevamento:
codice "0": biologiche (1 gallina per 10 metri quadrati su terreno all'aperto, con vegetazione)
codice "1": a terra 1 gallina per 2,5 metri quadrati su terreno all'aperto, con vegetazione)
codice "2": allevamento (7 galline per 1 metro quadrato su terreno coperto di paglia o sabbia) e luce sempre accesa
codice "3": in gabbia (25 galline per metro quadrato in posatoi che offrono 15 cm a gallina)

Ringrazio Ovito che mi ha dato l'opportunità di parlare di questo importante tema e vi rimando al loro sito ovitoclub.


UOVO MORBIDO SU HAMBURGER DI ASPARAGI (dosi per 2 porzioni)
200 gr di asparagi
3 uova e 1 albumi ovito biologico

3 cucchiai di farina

100 ml di besciamella

30 gr di parmigiano reggiano

1 rametto di timo

sale

Lessare gli asparagi in un contenitore stretto e alto, legati da uno spago. Serviranno 20-30 minuti di bollitura dipende dalla grandezza degli asparagi.
Frullate gli asparagi per ottenere un passato e incorporare il parmigiano, la besciamella, la farina, le foglioline di timo, 1 uovo intero e un albume. Otterrete un composto piuttosto liquido, se necessario salate leggermente. Disponetelo in degli stampini bassi e larghi e cuocetelo per circa un ora a bagnomaria alla temperatura di 180° (forno statico).
Quando gli hamburger vegetali saranno cotti, fate gli ultimi 5 minuti di cottura con il grill. Aspettate che si intiepidiscano e sformateli.

Scaldate in una casseruola dell'acqua e procedete alla cottura dell'uovo, io ho utilizzato degli stampini per lessare l'uovo. Altrimenti procedete così: portare l'acqua ad ebollizione spegnere il fornello e creare un vortice all'interno della pentola mescolando l'acqua con un cucchiaio, rompere l'uovo dentro l'acqua con molta delicatezze per non rompere il tuorlo e procedere con la cottura girando piano. Quando l'albume sarà rassodato prelevate l'uovo con l'aiuto di un mestolo forato.
Procedete allo stesso modo anche per il secondo uovo, realizzando 2 uova pochè.

Adagiare le uova calde sugli hamburger cotti, salare e guarnire con delle foglioline di timo o delle puntine di asparago.
Servire con del pane per accompagnare il tuorlo ancora liquido.

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Piccoli Flan di fave e carote

Flan fave e carote

Ammetto che questi sono stati i primi flan della mia vita, sono quasi fratellini dei soufflè, preparazione in cui mi ero già cimentata. Credo che le ricette dei flan diano meno problemi alla fine dei conti, perchè non si afflosciano e si corrono meno rischi di sbagliare. Se qualche gurmè esperto leggesse che sto paragonando dei flan a dei soufflè probabilmente si indignerebbe. Ma nella realtà tutta questa differenza sta solo nel fatto di montare o meno gli albumi a quanto pare. Adesso la domanda da un milione di dollari: la differenza tra flan e sformato invece quale sarebbe? Chiedo a voi che sicuramente siete più esperte.
La ricetta l'ho pescata su un libretto di sale e pepe dedicato alle "fave, piselli e asparagi" a dire il vero era realizzata con gli asparagi ma io ho voluto sostituirli con le fave. Gli stampini che ho utilizzato sono quelli da babà, acquistati da Tervi (Via della Ferratella in Laterano, 1 RM). La preparazione è un pochino laboriosa, ma il risultato ripaga sicuramente, con queste dosi realizzate circa 10 piccoli flan, vanno serviti due a porzione.

Flan fave e carote 2


PICCOLI FLAN FAVE E CAROTE


200 gr di fave già sgranate
200 gr di carote
2 uova
2 albumi
20 gr di pecorino romano grattugiato
30 gr di parmigiano reggiano grattugiato
sale

per la besciamella:
4 dl di latte
1 foglia di allorao
60 gr di farina
noce moscata
sale
pepe

burro per gli stampini

Preparare la besciamella portando ad ebollizione il latte con l'alloro. Spegnere lasciar riposare 5 minuti e versarlo a filo in una casseruola con dentro la farina. Utilizzate un colino per versarlo sulla farina così eliminate anche l'alloro oltre alla patina di latte che si è rappresa. Mescolare con un frusta per non far formare grumi. Rimettere sul fuoco cuocere per altri 5 minuti salando e incorporando la noce moscata.

Pulire le fave dalla loro pellicina esterna dopo averle sgrante, sara necessario cuocerle 5 minuti in acqua bollente e poi scolarle in acqua gelida perchè premendole esca fuori solo il cuore.
Procedere anche alla pulizia della carote pelatele tagliatele a rondelle e cuocerle al vapore per circa 10 minuti, devono essere tenere.

Frullare separatamente le due verdure e ad ogni passato aggiungere 1 uovo e un albume, il pecorino con le fave e il parmigiano nella carote rispettando le dosi indicate. Aggiungere la besciamella, metà per ogni verdura e riempire gli stampini imburrati con le creme, alternando i colori.

Cuocere i flan a bagnomaria per circa un 1 ora (forno statico) nella scanalatura centrale del forno.
Prima di sformarli lasciarli intiepidire un poco ed estrarli dagli stampini, guarnendoli con fave e carote.

Romanità a tavola: La Vignarola

Vignarola

Una ricetta tutta vestita di verde primavera, anche se a vederla qui non è tra le più fotogeniche. Il mio consiglio comunque è di provarla. Legumi (piselli e fave), verdure (carciofi e lattuga) e pancetta croccante rendono questo piatto un must sulle tavole dei romani per tutto il mese di maggio. Nella mia città si mangiano molto le fave, una versione un pochino più povera della vignarola, ma altrettanto gustosa è "fave con guanciale" immancabili in questo periodo, come l'accoppiata insieme al pecorino romano dop.... E ormai l'abbiamo scoperto: Fave e pecorino vanno rigorosamente accompagnate da uno chardonnay o un Cesanese del Piglio. Per queste dritte devo ringraziare la serata Voiello (abbinamenti pasta e vino) spulciate gli appunti di Rossella per saperne di più.

Consigli per l'utilizzo:
Si può servire come contorno oppure come piatto unico, insieme a dei crostini di pane abbrustolito.
Se avanza è buonissima anche il giorno dopo, infatti io suggerisco di seguire il consiglio di Dino de Bellis ispirato a Daniela di Senza Panna: Saltare la vignarola magari con della pasta fatta in casa.
- Aggiornamento: A quanto pare la stessa idea è venuta anche oggi a cavoletto


Per la ricetta, come al solito, vi rimando alla mia rubrica di cucina del Lazio che trovate su: Made in Kitchen