Fusilli con pachino confit e pesto di bietole

Comincerei a parlare dei pachino confit: da quando li ho scoperti non li ho mai abbandonati, sono gustossissimi per condire un piatto di pasta, per preparare quinche o anche come semplice contorno. Ormai a casa mia sono un must ed è bello sbizzarrirsi a trovare versioni nuove per utilizzarli. Vi ricordate la versione con la spigola? Questa volta invece li ho uniti ad una preparazione vegetariana. Avevo visto Laura Ravaioli preparare i "cassuli alla carlofortina" e dopo aver provato la ricetta originale ho deciso di stravolgerla come sempre in questa seconda versione. Dunque la pasta alla carlofortina prevede nulla di più che pesto tradizionale unito al del pomodoro. Allora ho pensato... Ma se il classico pomodoro lo sostituisco con i pachino confit e invece di fare il pesto con il basilico tentassi di farlo con un altra erbetta di stagione?? Le bietole fresche che avevo? Risultato ottimo! Certo non centrava più molto con la ricetta della Ravaioli ma... Pazienza! Tanto ormai avete capito che io sono così! :))

FUSILLI CON PACHINO CONFIT E PESTO DI BIETOLE

200 gr di fusilli
100 gr di pachino
100 gr di cuori di foglie di bietola (le più tenere)
50 gr di pecorino romano dop
50 gr di parmigiano reggiano
40 gr di pinoli
1 spicchio d'aglio
cipolla
origano
pan grattato
sale grosso
olio d'oliva

Pachino confit:
Tagliare a metà i pachino e disporli su una teglia da forno con dell'olio. Preparate un composto unendo il pan grattato all'origano con un pò di sale e mettete questo composto su ogni mezzo pomodorino. Informate a 150° per 40 min. Appena i pachino si saranno un pò "afflosciati" spegnete il forno.

Pesto di bietole:
In un mortaio pestare a mano insieme a l'olio le foglie di bietola (solo le più piccole e tenere) con pinoli, pecorino e parmigiano, grattugiati e l'aglio (privato del gel interno). Quando il composto sarà ben disfatto, il pesto sarà pronto. Con queste dosi ne viene un pochino di più io l'ho conservato in frigo per utilizzarlo in seguito.
Scolare la pasta cotta in acqua salata un pò al dente, saltarla in padella con i pachino, un abbondante cucchiata di pesto (magari anche due) e qualche foglia di bietola spezzettata.
Tostare in una padella qualche pinolo intero e guarnire il piatto con quelli e qualche scaglia di parmigiano e pecorino.

Zighinì con Berberè e injera

Andiamo in Eritrea, i popoli berberi usavano molto cucinare uno "spezzatino speziato" e lo accompgnavano con del pane non lievitato, chiamato injera, che usavano proprio per portarlo alla bocca a mò di piatto. Ho tentato di fare lo Zighinì cercando un pò di info qua e là ma l'aiuto più grande mi è arrivato proprio da un post di Daniela di senza panna scritto qualche tempo fa ormai. Io l'ho rifatto un pochino con quello che avevo a disposizione e quello che il mio gusto predilige, nonchè in versione ultra rapida. Forse per molti avrò stravolto la ricetta, ma non ce l'ho proprio fatta a usare il burro (anche se chiarificato) e tanto aglio, il burro l'ho sostituito con dell'olio d'oliva e l'aglio l'ho solo usato per insaporire l'olio all'inizio e poi eliminato. Ho trovato delle ricette che accompagnavano anche questo spezzatino con delle uova sode, che io ho omesso. L'injera invece assomiglia un poco ai tacos messicani prorio per l'utilizzo della farina di mais che io ho trovato da Castroni a Roma. Il risultato? E' piaciuto molto a tutti, il sapore delle spezie non è così forte, ma ha rievocato nella mia mente l'odore dell'Egitto e del Marocco. La piccantezza era giusta e l'injera croccante era il perfetto accompagnamento, è stato come mettere un pò di africa a tavola.

ZIGHINI' con BERBERE' E INJERA

Zighinì:
300 gr di manzo tagliato a pezzettoni
1/4 di cipolla
1 spicchio d'aglio
2 cucchiai di berbere'
1 bicchiere d'acqua
sale
farina di grano duro

Tagliare la cipolla e farla appassire in padella nell'olio di oliva insieme allo spicchio d'aglio chiacciato che dopo elimineremo. Passare lo spezzatino nella farina e metterlo in padella con un pò di sale. Aggiungere l'acqua e solo verso la fine della cottura aggiungere il berberè.
Piccola parentesi: Come tutte le spezie in polvere (come curry e curcuma) ho imparato da poco che non vanno messe all'inizio perchè in ambiente umido rilasciano il massino nell'aroma, se noi infarinamo lo spezzatino mescolando la farina con le spezie, finiamo per bruciarle troppo e perdono un pò il loro sapore originario.
Far rosolare la carne in padella fino a che non è cotta e si è formato il sughetto.
giusta

Injera:
100 gr farina di mais
80 gr farina di grano duro
3 cucchiai olio d'oliva
acqua
sale
pepe

Mettete gli ingredienti in un recipiente, aggiungete l'olio e impastate il tutto aggiungendo l'acqua poca alla volta. L'impasto che otterrete sarà tra il liquido come quello delle crepes. Scaldate la padella antiaderente (io ho usato quella piccolina per le crepes) e con un tovagliolo di carta ungerla con l'olio. Realizzate dei dischi con lo stesso procedimento delle crespelle, a fuoco bassisimo. Una volta cotta la injera io l'ho adagiata su un portatovaglioli per dargli la piega in mezzo a mò di tasca.

Comporre il piatto:
Insalata mista
olio d'oliva
sale
semi di sesamo

Riempiere la injera con la carne e il suo sughetto. Consire l'insalata aggiungendo dei semi di sesamo tostati in padella antiaderente e metterla sul piatto a formare un letto.
Noi l'abbiamo mangiato aggiungendo l'insalata sopra la carne.

Infine veniamo al berberè, io l'ho acquistato da Bizzarri a Firenze, sotto consiglio della mia carissima amica Carolina di Semplicemente Pepe Rosa. Se volete fare il berberè in casa ecco la ricetta, presa così come è da 'Senza Panna'

Berberè:
2 cucchiaino di semi di cumino
1 cucchiaino di semi di cardamomo
1/2 cucchiaino di pepe di Giamaica o pimento
1 cucchiaino di fieno greco
1 cucchiaino di semi di coriandolo
8 chiodi di garofano
1 cucchiaino di pepe nero
5 cucchiaini di peperoncino
1 cucchiaino di zenzero
1 cucchiaino di curcuma
1 cucchiaino di sale
3 cucchiai di paprika
1/2 cucchiaino di cannella

In una padella antiaderente fate tostare i semi per due minuti, mescolando continuamente (aprite la finestra perché si forma un gas difficile da respirare). Tritate tutte le spezie con il robot da cucina. Conservate in un vaso di vetro ben chiuso.

O-Bento con mela lime e cannella


Ma quanto sono belli gli O-Bento giapponesi? Io non finirei mai di comprare tutti quei fantastici accessorini, quelle colorate formine, mi sembra di avere ogni volta un giochino nuovo! Spesso mi chiedo come mai in molti ragazzi e ragazze della nostra età di riscontra questa questa attrazione e a volte mania nipponica. Solamente perchè ora va di moda? Mi chiedo. La realtà, almeno la risposta che mi sono data io deriva dal fatto che sin da bambini siamo cresciuti davanti a televisoni accesse (io poco per fortuna!) che ci trasmettevano immagini di cartoni animati giapponesi e che volenti o nolenti sono entrati nel nostro immaginario, legandoci al ricordo di quelle puntate inesorabilmente, il fatto di ritrovare faccine e cartoni animati nei bento è qualcosa di eccezionale non trovate?
Questo è il mio primo esperimento, un pochino triste a dire il vero... MA non potevo non postarlo. Se non altro per farvi vedere il mio nuovo acquisto! Come al solito Laura the happy housewife in questo mi sta facendo scuola!

O-BENTO con MELA LIME E CANNELLA

Fave
prosciutto cotto
emmental
mela
cannella
lime
Sgusciare le fave. Tagliare il prosciutto cotto e avvolgerlo intorno alle listarelle di Emmental (..e in questo momento mi sono chiesta il perchè non acquisto mai le sottilette? Avrebbero fatto si che i rotolini venisse perfetti!). Tagliare la mela a dadini e condirla con succo di lime e cannella grattata.
Per ultimo, ma non in ordine di importanza un bellissimo pensiero mi è giunto da:
Pagnottella mi ha regalato questa bella emozione... Un premio meraviglioso e tutto primaverile!

Kanten di lamponi, fragoline di bosco e tè verde

Chi indovina? Avete già capito!? Volete qualche suggerimento?
- Viene dal giappone
- E' una alga
- E' naturale, macrobiotico e davvero light
Ci siete? State pensano proprio a lui? L'avevo già usato per la panna cotta e ho deciso di utilizzarlo per un dolcetto primaverile. Ok! Indovinato è Mr. Agar Agar conosciuto anche come Kanten. Nel 2005 l'agar agar si diffuse moltissimo grazie alle sue proprietà nutritive e soprattutto dimagranti, in giappone ci fu un boom della dieta a base di katen e Tokoroten (gelatina). Laura (the happy housewife!) ci stava raccontando sul suo blog la dieta nipponica e parlò anche del Kanten, dato che siamo in cerca di ricette leggere e anche golose ecco un dolcetto da weekend fresco con poche calorie... Il Kanten originale si fa con del succo di mela bio, io ho pensato ad un sostituto "bruciagrassi" : il tè verde. Ho preso da poco quello di Darjeeling, il Darjeeling viene coltivato sui pendii a sud dell’Hymalaia, considerato un vero e proprio cru del tè, ha tutte le note propietà del tè verde.

KATEN DI LAMPONI, FRAGOLINE DI BOSCO E TE' VERDE

2 due tazze di tè verde di darjeeling
1 cucchiaino raso di agar agar
1 cucchiaio di malto di riso
15 lamponi
10 fragoline di bosco
foglie di menta

Preparare il tè verde, dolcificarlo con il malto di riso (anche zucchero di canna va bene). Mescolare e aggiungere l'agar agar. Lavare e pulire le fragole i lamponi e disporli nelle terrine che userete in modo da coprire quasi completamente il fondo. Versare il composto di tè sopra ai frutti nei contenitori e lasciar freddare un poco prima di mettere in frigorifero per un paio d'ore. Servire decorato con delle foglie di menta o con altri lamponi (... eh che io nell'attesa li avevo finiti) :)
AH! ... Quasi dimenticavo! Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Benedetta: con un poco di zucchero

Quinoa curcuma e zenzero

La prima volta che ho provato la quinoa mi è sembrato stranissimo il fatto di mangiare qualcosa che assomigliasse al miglio o al cous cous, diciamo a un cereale, quando in realtà sapevo che stavo mangiando qualcosa di molto più simile a degli spinaci. La quinoa infatti oltre ad avere tantissime proprietà nutritive (fosforo, potassio, manganesio) ed essere utilizzata fin dal tempo degli Aztechi, appartiene alla famiglia delle Chenopodiaceae (spinaci e barbabietole). Può essere utilizzata al posto del riso o di altri cereali dato che contiene circa il 60% di carboidrati è necessario considerarla più come altenativa ad un primo piatto che ad un contorno, è equiparabile, come valore nutritivo a quello del latte, contiene anche acidi grassi insaturi che servono ad abbassare il tasso di colesterolo nel sangue, un pò come la soia. Essendo priva di glutine, va benissimo anche per i celiachi. Io l'ho preparata con al curcuma, di questa spezia ho già decantato le benefiche proprietà qui, ed è ideale se accompagnata a delle verdure, anche mescolate insieme. L'unica accortezza fondamentale lavarla, non bene ma benissimo! La quinoa è rivestita di una sostanza chiamata saponina che deve essere lavata via prima di mangiarla. Quindi tenere i semi a bagno io consiglio almeno mezza giornata cambiando l'acqua più e più volte, altrimenti saprà proprio di sapone. AH! Un'ultima cosa ho acquistato da poco dei nuovi "sali" quello azzurro dell'Iran e quello in fiocchi di cipro, devo dire che quello blu con quei suoi cristallini sull'azzurro mi ha proprio affascinato, concordo con chi dice che c'è pizzico di sale e pizzico di sale!

QUINOA ALLA CURCUMA

200 gr di quinoa
2 cucchiaini di curcuma
3 cm di radice di zenzero fresco
sale azzurro dell'iran
olio d'oliva

Lavare benissimo la quinoa, tostarla in padella qualche minuto per far sprigionare ai semini tutto il loro aroma e poi cuocerla in 300 gr di acqua appena salata. Dopo 10 minuti spegnere il fuoco, si nota che è cotta quando i chicchi cominciano a rompersi e a perdere la loro pellicina esterna. Scolare la quinoa condirla con olio, sale una abbondande grattata di zenzero e curcuma a piacere.

Il pancino aromatico in padella

Ogni tanto qualche ricettina di pesce ci vuole, prima di tutto perchè fa bene e poi perchè vedo che in giro siamo tutte un pò a caccia di ricettine light e veloci.
Anche la mamma di tutte noi blogger, Sigrid, ha postato una ricettina simile a questa quindi, nonstante le foto con il pesce non abbiamo mai un bell'aspetto ho deciso scrivere ugualmente questo post. Prima di tutto perchè ho provato una volta tanto a fare questi pesci in padella invece di accendere il forno e perchè il risultato è piaciuto decisamente quindi... Ve lo consiglio.
I pesci in questione sono merluzzi e il pancino oltre che dal limone arricchito da qualche pachino, mi è piaciuta la soluzione perchè i pachino in cottura di sfanno un pò, creando un sughetto che tiene morbido il pesce.

MERLUZZI DAL PANCINO AROMATICO (SIMIL CAVOLETTO) IN PADELLA

merluzzi
prezzemolo
1 spicchio di aglio
1 bicchiere di vino bianco
scorza di limone
pepe macinato
olio d'oliva
timo fresco
20 pachino

Tagliare l'aglio a lamelle. Tagliare i pachino metà. Unire tutti gli ingredienti spezzettando grossolanamente il prezzemolo con le mani e lasciare una 20ina di minuti insaporire gli aromi con l'olio. Farcire i merluzzi ben puliti. Adagiare in padella e irrorare con l'olio aromatizzato. In cottura sfumare con del vino bianco cuocendo i pesci da ambo i lati.

Gnocchetti sardi con cuori di fave, asparagi e fonduta di pecorino

Comincia una nuova settimana e speriamo che dopo il weekend piovoso questa settimana sia all'insegna della primavera, dato che il mio menù ormai è inesorabilmente orientato verso quella direzione!
Avevo visto sul blog di furfecchia la sua pasta con "baccelli e pecorino" postata qualche tempo fa!Mi era piaciuta molto, guardato quindi la mia dispensa ho trovato tutti gli ingrediendi e anche i malloreddus, che sono i tipici gnocchetto sardi. Lo sapevate che il termine malloreddu, diminutivo di malloru, che in sardo significa "toro". Di conseguenza, malloreddus vuol dire "vitellini", per la loro forma panciuta. Sono fatti di semola e acqua, io li trovo freschi in un negozietto di prodotti sardi (a Ostia - Roma Via dei Panfili*) ed è un formato di pasta che mi è sempre piaciuto particolarmente. Alla ricetta originale di furfecchia ho fatto qualche modifica in base a quello che avevo a disposizione, quindi vi racconto la mia versione:

GNOCCHETTI SARDI (MALLOREDDUS) CON CUORI DI FAVE, ASPARAGI E FONDUTA DI PECORINO

200 di malloreddus
100 gr di fave
150 gr di pecorino romano dop
80 gr di asparagi selvatici
olio d'oliva
sale
latte

Pulire le fave lasciando solo i cuori. Pulire gli asparagi lessarli e tagliarli a pezzettini. Conservare qualche punta da aggiungere solo a fine cottura, a me piace che qualcuna rimanga un pochino croccante.
In una padella grattuggiare il pecorino e farlo fondere con un poco di latte. Aggiungere alla crema di pecorino le fave e gli asparagi. Scolare i malloreddus e saltarli in padella insime alle puntine di asparagi, fino a che non saranno ben conditi. Servire con scaglie di pecorino.
*non ricordo il numero civico ma ve lo farò sapere al più presto modificando il post

Torta salata ricotta e spinaci

Con le torte salate ci si può davvero sbizzarrire ed è possibile inserire all'interno tanti ingredienti diversi per creare abbinamenti insoliti, le preparo spesso e mi sono accorta che non le avevo mai fotografate per il mio blog... Ed ecco a voi la mia prima torta salata! Dato che è la prima, sono andata sul classico il ripieno questa volta è uno dei miei preferiti, lo trovate in tanti miei post qui qui e qui. A questo punto avrei tanto, ma tanto voluto scrivere "ho preparato questa pasta briseè con la decantatanta ricetta di Christophe Felder"... Invece niente Chistophe... Niente idee gourmet... Ho fatto la cosa più veloce questa volta: banco frigo del supermercato PASTA SFOGLIA fresca...... e via! Già! Non lo faccio mai è vero, ma quella martellante pubblicità "noi impastiamo tu crei" deve aver fatto bene il suo maledetto lavoro di convincimento! Per la prossima volta però farò la vera quiche.


TORTA SALATA RICOTTA E SPINACI

1 confezione di pasta sfoglia
300 gr di spinaci
250 gr di ricotta
2 uova intere
noce moscata
80 gr di Parmiggiano Reggiano
sale
olio d'oliva
aglio

Come sempre per gli spinaci: Lavarli e cuocerli in acqua, scolateli e formate una palla. Quando è fredda tagliata al coltello grossolanamente. Saltate gli spinaci in padella con dell'aglio in camicia schiacciato, che finita la cottura verrà tolto. Toglieteli dal fuoco e aggiungete la ricotta, la noce moscata, il parmigiano e le uova sbattute, aggiustate di sale.
Amalgamare per bene il tutto e versarlo nella tortiera in cui avrete sistemato la pasta sfoglia.
Cuocere a 180° per 20 minuti. Servire quando è tiepida... Inutile dirvi che il giorno dopo è buonissima anche fredda

Ciambelline di riso

Tutto è partito dai nuovi stampini che avevo comprato per fare le ciambelle... Mi sono detta meglio al forno che fritte! Così ero alla ricerca di una ricetta per utilizzarli al meglio e che mi sono ricordata? Le merende dell'infanzia! Le ciambelline Mr. Day! Ho trovato sul forum di coquinaria la ricetta (mi pare fosse di Adriana contenuta in un pdf ) e l'ho realizzata. Certo il burro c'è e si sente tutto ma sono venute davvero moolto molto simili alle "vere" ciambelline che mangiavo da piccola. Morbidissime e perfette per meranda ma soprattutto per colazione dato che sono un pò asciutte, inoltre dato che non contengono farina con glutine sono adatte anche ai celiaci.

CIAMBELLINE DI RISO

200gr di burro
150 gr di zucchero di canna
125 gr di farina di riso
125 gr di amido di mais
4 uova
1/2 bustina di lievito in polvere

Unire il burro ammorbidito con lo zucchero, formare una crema e aggiungere un uovo per volta e continuare a mescolare. Incorporare via via la farina di riso con l'amido di mais e il lievito.
Imburrare gli stampini e riempirli con il composto. Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per 40 minuti

Pere al rum con mousse di cioccolato alle nocciole


Pere e cioccolato? Un classico intramontabile... Ma quanto stanno bene insieme? Io ne vado matta! Prima che la stagione per questo frutto, finisca del tutto vi propongo un dessert che utilizza proprio questo abbinamento. Come Simone Rugiati insegna il piatto non deve essere piatto, ma smosso, sevono quindi i giusti contrasti... allora perchè non scaldare le pere e servirle con un mousse fredda? E magari alla cremosità della muosse aggiugere la croccantezza delle nocciole intere? Insomma un vero peccato di gola!
Per la ricetta della mousse ho utilizzato quella presa da un libricino, regalatomi inaspettamente e per questo davvero gradito! Il libretto in questione è: Dolci al cucchiaio, sorbetti e gelati.
Ve lo presento la ricetta:

PERE AL RUM CON MOUSSE DI CIOCCOLATO ALLE NOCCIOLE (x2)

2 pere Williams
1 bicchierino da caffè di rum
1 cucchiaio di zucchero di canna

150 gr di cioccolato fondente 70%
1 uovo
1 cucchiaino di caffè solubile
20 gr di burro
acqua
20 nocciole
zucchero a velo

Per la mousse:
Sciogliere a bagnomaria il cioccolato con il burro, aggiungere il caffè e 1 cucchiaio di acqua tiepida. Incorporare il tuorlo leggermente sbattuto e l'albume montato a neve. Aggiungere le nocciole. Andrebbe conservato in frigo per almeno 3 ore... Ma nel mio caso ho aspettato meno ed è rimasta una mousse piuttosto liquida.

Tagliate le pere spicchi e caramellarle in padella con lo zucchero di canna, sfumando con il rum. Disporre le pere ben calde su di un piatto e coprirle per metà con la mousse. Spolverare tutto con dello zucchero a velo.

Habanero sott'aceto

Quale sia il peperoncino più piccante del mondo in tanti se lo chiedono... Nel 2006 pare che il guinnes dei primati sia stato battuto da: l'habanero. Questo tipo di peperoncino originario di cuba (l'Havana da cui prende il nome) è prevalentemente coltivato in Messico nello Yucatan. Reperire l'habanero non è sempre facile, io sono riuscita ad averlo da mio zio (sempre coltivato da lui in abbruzzo) nella sua qualità "orange". Trovandomi con questi peperoncini una parte ho deciso di metterli sotto vetro per non seccarlo. Per "smorzare" (si fa proprio per dire) il piccante ho scelto di metterli sotto aceto, come in quest'altro caso avevo usato lo zucchero.
Lo consiglio, per sfidare qualsiasi amico spaccone che dice di aver un palato che tollera bene il piccante. In generale si può servire come appetizer decisamente afrodisiaco! Mi raccomando abbondante pane per accompagnare!

HABANERO SOTT'ACETO

25 peperoncini habanero orange
1/2 litro di aceto di vino
un pizzico di sale
grani di pepe

Lavare i peperoncini, stenderli al sole per una giornata, non si devono seccare devono solo perdere l'umidità. Mettere i peperoncini in un contenitore di vetro e a questo punto scaldare l'aceto con il sale in una pentola. Quando prende a bollire versarlo nel contenitore di vetro riempiendolo fino all'orlo. Chidetelo ermeticamente e per almeno un mese. Trascorso tale periodo riempire i vasetti sterilizzati con i peperoncini i grani di pepe e del nuovo aceto. Potete servirli...
Io non vi consiglio di mangiarne uno intero!
Un consiglio: per maneggiare i peperoncini usare sempre dei guanti e poi lavare accuratamente tutti gli utensili utilizzati.
Con questa ricetta e quella della marmellata al peperoncino partecipo al concorso di Virginia del blog "lo spilucchino": Sotto vetro

Soffione salato e... Buona Pasqua


Come vi ho accennato qui la metà della mia famiglia è abruzzese, della zona del Chieti. Questo tipo di torta salata si è sempre mangiata in casa mia proprio in occasione delle feste Pasquali. Quest’anno alla luce dei fatti tragici che hanno colpito questa regione d’Italia ci sarà poco da festeggiare, mi ritengo molto fortunata di poter passare con loro queste feste. Quando ci si trova davanti a fatti tanto drammatici con la tristezza nel cuore, si riesce ad apprezzare di più quanto di bello si ha.
Quindi con il pensiero verso quelle persone, il mio augurio è, per tutti quanti, di una Pasqua piena di speranza e serenità. Sarò fuori Roma per i prossimi giorni. Auguri a tutti.

La forma del soffione è quella della ciambella, purtroppo non sono riuscita a fargli la foto quando ancora era intero, potete vedere solo le fettine, lo stampo che ho usato è qui. Questa specie di torta salata è adattissima per la colazione di Pasqua soprattutto se accompagnata con dei salumi. Ci sono delle ricette che includono anche dei pezzetti di corallina o uova intere all'interno. Ma questa è la ricetta che si usa a casa mia. Esiste anche la versione dolce del soffione, con la ricotta fresca. Ho letto che in molise hanno una ricetta molto simile alla mia chiamata "fiatone", ma non so se sia tipica di Pasqua.

SOFFIONE SALATO

200 g di farina
2 uova
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaio di olio

Per il ripieno:
400 g di formaggio di capra stagionato grattugiato
300 g di formaggio fresco tagliato a pezzetti,
6 uova
Burro e farina per lo stampo

Per la sfoglia:
Disporre la farina a fontana su una spianatoia e aggiungere le uova, lo zucchero e l’olio. Amalgamare il tutto e lavorare fino a rendere l’impasto omogeneo e liscio, copritelo e lasciatelo riposare almeno 30 minuti prima di stenderlo.
Per il ripeno:
Unire i formaggi e le uova leggermente sbattute.
Infine con la pasta lasciata a riposo tirare una sfoglia rotonda grande, di 1 cm di spessore, con attenzione foderare con questa una teglia da ciambellone precedentemente imburrata e infarinata. lasciate la pasta in eccedenza fiori dai bordi dello stampo e versare il ripieno. Con la pasta in eccedenza chiudere la ciambella ripiegardo i bordi della sfoglia per farla aderire al composto schiacciandoli con le dita. Informare nel forno già caldo a 180° per un ora.



Ed ecco il soffione la mattina di Pasqua pronto per la colazione:

Crocchette ricotta e spinaci


E che fritto sia!
Accidenti qualche volta ce lo potremo pure concedere un frittino no!? Capita, quando ho degli spinaci cotti di preparare queste crocchette. A volte le faccio piccoline come le olive ascolane, altre volte quando vado di fretta le faccio più grandi, come queste, che sono un pò più rustiche ma che non finiscono con un solo morso! Il compromesso è questo: va bene friggiamo, ma almeno che il ripieno sia light! Quindi visto che ricotta e spinaci è un ripieno che adoro utilizzare: come avete già visto qui e anche qui mi ripeto.

CROCCHETTE RICOTTA E SPINACI

500 gr di spinaci
100 gr di ricotta di pecora
50 gr si parmigiano grattugiato
1 uova
1 spicchio d'aglio
noce moscata
pan grattato
sale
olio d'oliva

Lavare e cuocere gli spinaci in acqua, scolateli e formate una palla. Quando è fredda tagliate la parte che vi serve e tritate al coltello grossolanamente. Saltate gli spinaci in padella con dell'aglio in camicia schiacciato. Toglieteli dal fuoco e aggiungete la ricotta, la noce moscata, il parmigiano aggiustate di sale. Amalgamare tutto, a me piace che rimanga abbastanza grossolano il ripieno quindi non lo frullo, formo direttamente le crocchette. Passarle prima nell'uovo sbattutto poi nel pan grattato. Friggete le crocchette in abbondante olio e fate asciugare su carta assorbente.

Ringrazio Laura... the happy housewife ed Vegolosa per il premio che mi hanno dato! Grazie care, questo mi lusinga molto! Voglio solo dire che mi dispiace non aggiungere la barzelletta che questo premio chiede di raccontare. Ma per la giornata di oggi, in cui ancora le notizie del terremoto in Abruzzo sono così fresche, non posso proprio farcela.
Un grazie particolare ad una nuova amica Ely dalla sua cucina proviene quest'altro graditissimo premio!

Spaghetti con carciofi croccanti e citronette allo zenzero

Settimana corta questa in vista delle vacanze di Pasqua che stanno per arrivare. Casa mia già è piena di cioccolati vari, salumi, dolci & CO... Ed io che tentavo questa settimana di stare un pò leggera! :)
I carciofi alla giudia sono quelli fritti con le foglie ben croccanti, i carciofi alla romana invece sono teneri e morbidi... In realtà quando sono entrata in cucina avevo in mente di preparare i carciofi alla giudia ma poi ho optato per un primo piatto, tuttavia l'idea di mangiare quei carciofi ormai mi era entrata in testa quindi il primo piatto che è venuto fuori sicuramente li richiama molto!

SPAGHETTI CON CARCIOFI CROCCANTI E CITRONETTE ALLO ZENZERO

200 gr di spaghetti di gragnano
1 o 2 carciofo romaneschi (dipende dalla grandezza)
50 gr di caciocavallo Ragusano
limone
sale
olio d'oliva

Per la citronette:
olio extravergine d’oliva
sale
pepe
succo di zenzero fresco grattuggiato

Pulire i carciofi dalle foglie esterne e metterli subito a bagno nell'acqua con il limone.Tagliarli in quarti eliminando il fieno all'interno e poi a fettine sottili. Cuocerli in padello con uno spicchio d'aglio in camicia schiacciato (che poi toglieremo). Cuocere i carciofi a fuoco non troppo alto girandoli spesso. A fine cottura aggiungere una abbondante grattata di caciocavallo e aventualmente salare se ce n'è bisogno.
Intanto che la pasta si cuoce emulsionare insieme gli ingredienti della citronette, io faccio a occhio. Aggiungere qualche goccia di zenzero grattuggiando dalla radice alcuni centimetri. Scolare la pasta condirla con la citronette e saltare la pasta della padella dei carciofi. Lasciarne da parte qualche fettina per guarnire.

Con questa ricetta e quella dei carciofi alla romana partecipo alla raccolta di SWEET SWEET LADY COCCA......e le sue amiche cuochine!!!!: Fior di carciofo.


A due ragazze speciali va il mio ringraziamento di cuore per il premio che mi hanno donato!
Grazie Nicole, il tuo blog è nato da poco ma ha tutte le carte in regola per crescere e diventare un ottimo punto di riferimento... Soprattutto per merito della tua simpatia e positività!
Grazie Mirtilla nel tuo coloratissimo blog ho trovato tantissime idee, sei un vero vulcano non ti fermi mai vero?

Bocconcini di pollo agli agrumi


Mi preparo per il week end finalmente è venerdì. Non respirate anche voi finalmente aria di relax? Le giornate si sono allungate con l'orario che è cambiato e tutto profuma di primavera... Finalmente. Anche sui vostri blog oltre ai fiori cominciano ad apparire le prime ricettine con le fragole e qualche primizia primaverile. Io con le ultime arancie che mi rimanevano ho deciso di preparare questa ricetta con il pollo. Per cuocere i bocconcini di pollo ho deciso provare questa farina: Farina per fritture... Come ci starà nel mio pollo? Non ho notato particolari differenze lo ammetto. Avrei preferito usare una farina di grano duro ma ne ero sprovvista. Il risultato è piaciuto molto anche alla mamma (non è da poco! Scusate) ed è sparito dalla tavola in un battibalemo.

BOCCONCINI DI POLLO AGLI AGRUMI

200 gr di petti di pollo
1 arancia bio
½ limone bio
1 lime
2 cm di zenzero grattugiato
1 spicchio d’aglio
farina
Sale
Olio d’oliva

In una padella antiaderente scaldare dell’olio con l’aglio in camicia schiacciato.
Tagliare a spicchi grossolani limone, l’arancia e il lime, saltarli in padella, schiacciandoli un pochino con la forchetta. Infarinare il pollo e saltarlo in padella. Salare, aggiungere lo zenzero, un po’ di pepe e togliere l’aglio.

Con questa ricetta partecipo al concorso di Lost in Kitchen: Mi piace un succo

Insieme a questa segnalo altre ricette con gli agrumi:

Lemon curd al timo

Crema di lenticchie topinambur e arancia

Sole Meunière all'arancia

Torta allo yogurt con cannella e arancia

Gnocchi alla Romana leggeri, cacio e pepe

Avevo lì in dispensa quel semolino triste triste e ho deciso di fargli onore, quindi? Gnocchi alla Romana! Già era arrivato il loro momento prendo il libro di cucina della nonna giusto per dare un occhiata alla vera ricetta tradizionale eh!? Burro... emh! ... Uova... ehm! Questo gnocchi sono una botta di vita? Ho provato ad alleggerirli il risultato è stato soddisfacente davvero. A quanto pare poi, non ho avuto solo io questa idea, anche Alessandra nelle sue pappe ha proposto qualcosa di molto simile. Devo dire, inoltre che basta mangiarne solo pochi per sentirsi sazi. Le calorie del semolino sono le stesse della pasta. In questo modo sono riuscita a tirare fuori un altra ricettina della mia regione. Io non vado matta per la cucina laziale a dire il vero, soprattutto per i piatti i carne, mi piacciono poche cose ma per le quali impazzisco letteralmente, come già in precedenza vi avevo detto.

GNOCCHI ALLA ROMANA LEGGERI, CACIO E PEPE

125 gr di semolino (mezza bustina)
0,5 litro di latte,
60 gr di Parmiggiano reggiano,
60 gr pecorino romano non troppo stagionato
sale
pepe

In una pentola portare ad ebollizione il latte e aggiungere a filo il semolino mischiando con un un cucchiaio di legno. Grattuggiare il parmigiano e il pecorino, una parte aggiungetelo in cottura e mettetene da parte abbandonte per gratinare.
Cuocere fino a che non si avrà una consistenza abbastanza compatta (tipo polenta per capirci), servirà almeno 15 min. Aggiustare di sale, ma considerate che dopo il restante formaggio darà ulteriore sapidità. Ora stendere su di un piano il composto e lasciarlo raffreddare un pò. Dare la forma che desiderate, io ho usato dei fiorellini e mettere gli gnocchi anche un pochino sovrapposti in una pirofila. Spolverare con il composto di parmiggiano e pecorino e lasciare che il forno a 200° termini la cottura. Basta una decina diminuti quando noterete che i formaggi sono sciolti sfornare e servire con una grattatina di percorino e abbondante pepe. Certo gratinarli con qualche fiocchetto diburro non sarebbe stato male... A voi la scelta.

Cucchiaino d'aprile!

Si giusto un pesce d'aprile! Per chi sta a dieta (MI ODIERAAA!). Niente ricetta ma... MMH! Volete mettere una volta ogni tanto dire BASTA HO BISOGNO DI CONSOLARMI e vi attaccate al vasetto di nutella!? Chiaro che tutti sapete bene cosa vuol dire! Il problema è fermarsi ad un solo cucchiaino è che lì si prosegue con il terzo, il quarto... Devo dire che in questo ultimo periodo è capitato per me anche troppo di frequente!
Bè oggi per esorcizzare tutti gli spettri della dieta imminente dato che ormai è arrivato Aprile e la prova costume è alle porte... Ecco qua!
Un cucchiaino super goloso tutto per voi... Ma quanto di più goloso possa esistere...
Avete mai provato?? UN...

CUCCHIAINO DI NUTELLA E BURRO DI NOCCIOLINE!?

Mai provati insieme? Cucchiaino cremoso dolce-salato da sturbo! Questo è per ognuno di voi... Seeee! Vi piacerebbe! E allora dove sarebbe il pesce d'Aprile!? No no! Questo è solo per me! :)))


Vorrei infine ringraziare:

Juls per il premio che mi ha donato. Questo non è uno scherzo! Se ancora non la conoscente passate dal suo blog! Ne ha di soprese da farvi conoscere! Il suo blog propone diverse ricette etniche con un occhio alla tradizione.



Lisa e Antonella per quest'altro premio.
Lisa, ha davvero uno stile tutto suo in cucina presenta i piatti in maniera eccellete, la sua cucina è ricercata e mai banale. Se non la conoscete ancora, la visita è d'obbligo!
Antonella, che sicuramente la conoscete tutte quante, invece è un vero guru in cucina, a mio avviso il suo blog guarda molto alla tradizione ed è ricco di idee vincenti piatti sfiziosi e di grande effetto (Andatevi a vedere le sue torte... Tanto per..!)