Fusilli fiori e verdure


Ancora vedurine di stagione... Vi preannuncio che questo è solo l'inzio! Da adesso in poi saranno sempre più protagoniste dei mie piatti.
I fiori di zucca sono diuretici e rinfrescanti, ricchi di vitamina A, risultano essere anche molto digeribili, se vengono cucinati senza grassi, ad esempio cotti al vapore, hanno 12 calorie per 100 grammi. Insomma con i fiori di zucca si può davvero abbondare! Ho anche scoperto che quelli maschi (sono quelli che crescono alla base della pianta) e sono quelli che di solito si mangiano, invece i fiori "femmina" sono quelli attaccati alla zucchina si mangiano anche quelli, ma di solito si prediligono i primi, hanno un gambo più lungo. Per quanto riguarda le zucchine invece inutile decantare nuovamente le arcinote proprietà : lassative, antinfiammatoria, diuretica e disintossicante. Sempre su questo libro "la terapia del cibo" leggevo che in realtà questa pianta è originaria dell'India ed è stata esportata prima nel centro America, grazie all'idea di un medico cubano che la ne scoprì l'uso terapeutico per la cura del verme solitario. Curioso vero? E' giunta in Europa solo dopo la seconda guerra mondiale, quindi è relativamente recente l'utilizzo di questa verdura nella nostra cucina. A questo punto mi chiedo: sul Talismano della Felicità (Ed.1929) compaiono ricette con le zucchine?

FUSILLI FIORI E VERDURE

200 gr di fusilli
2 zucchine
6 pachino
5 fiori di zucca
1/2 cipolla
parmigiano reggiano grattugiato

In una padella antiaderente capiente, fare un fondo di olio e cipolla tritata cuocere leggermente senza lasciar soffriggere e aggiungere le zucchine tagliate a rondelle. Chiudere la padella con il coperchio e cuocere 10 minuti, aggiungere anche i pachino tagliati a metà e continuare la cottura, mescolando di tanto in tanto. Scolare la pasta al dente e saltarla in padella aggiungendo anche le listarelle di fiori zucca. Mantecare con del parmigiano a piacimento.

Crumble con verdure di primavera e grani di senape

Ricettina vegetariana e leggera oggi... E' bello lasciare un dolcetto o il profumino di brioche nel blog per il fine settimana, ma qui di dolci ormai è proprio necessario ridurne il consumo! Giugno è arrivato e soprattutto non ho voglia di passare l'estate in palestra! :)
Visto che fortunatamente la natura in questo periodo ci regala tantissime belle verdure colorate e buonissime è giusto approfittarne e fare una bella scorta di antiossidanti e vitamine. La ricetta alla fine si può fare con qualsiasi verdura che avete in frigo così si possono smaltire. In più dato che ormai impazza lo "sbiciolamento" folle!! ...E la Kitty's Kitchen ha pane in abbondanza! Causa sempre pasta madre iperattiva in frigo! Il pan grattato è stato fatto con: questa! Ho frullato la schiaccia e messa in un contenitore di vetro a chiusura non ermetica (di quelli che si avvitano per intenderci). In questo modo ho un buon pan grattato rustico per ogni occorrenza. Certo è necessario in questi caso consumarlo in tempi relativamente brevi dato che non è come quello comprato... Fatto con i grissini tritati ricchi di conservanti e grassi!
Tornando al crumble sta a voi se scegliere la versione light (questa mia) o arricchirlo con del formaggio come del caciocavallo o pezzettini di speck.

CRUMBLE CON VERDURE DI PRIMAVERA E GRANI DI SENAPE

1 zucchina
1/2 melanzana
1/2 cipolla
3 fiori di zucca a filetti
10 pomodorini pachino
prezzemolo tritato
rucola tritata
1 cucchiaino di senape in grani
4 cucchiai di pan grattato (briciole a vostra scelta)
2 cucchiai di parmigiano reggiano grattato

Padella antiaderente con olio cipolla tritata come fondo, aggiungere la melanzana e la zucchina e coprire con il coperchio lasciando cuocere per 10 minuti. Aggiungere i pachino, anche interi, lascia appassire, solo qualche minuto. Spegnere il fornello e preparare delle cocotte imburrate.
Tagliare: la rucola, il prezzemolo e i fiori di zucca tutti ben spezzettati.
Scaldare 1 menito scarso i grani di senape in una padella antiaderente.
Aggiungerli alle altre verdure e mettere tutto nelle coccotte coprendo con pangrattato e parmigiano. Infornare a 180° per 20 minuti.

Credo di essere ancora in tempo per partecipare alla raccolta di Elena: Crumble amore al primo assaggio

Taralli fritti al sale di Cipro con pasta madre


Arriva il momento il cui la pasta madre comincia a prendere troppo volume in frigorifero e per evitare che qualcuno cominci a lamentarsi che la mia zona di frigo sta per esplodere! ;) E' arrivato il momento di ridurla allora ho pensato di fare qualcosa di veloce. Avevo visto che la pasta madre può essere fritta senza grossi problemi qui e qui.
Ok! Andata! La tua fine questa volta sarà FRITTA! Vi avevo parlato già dei fiocchi di Sale di Cipro ho pensato di utilizzare questi per arricchire di sapore le frittelle.
Sinceramente temevo che una volta cotta, così com'è, la pasta madre avrebbe mantenuto un sapore troppo acido, quindi ho pensato di rinfrescarla e di fare subito le frittelline (magari con più farina il sapore si sente meno?). Con la pasta madre sto scoprendo un mondo e vado avanti via via con gli esperimenti! Adoro tutto questo! :)
Una volte fatte, il gusto non era affatto "acido", si sente lievemente ma di certo non da fatidio!
Questi salatini sono ottimi se per accompagnare un antipasto o semplicemente messi nel cestino del pane duramente una cena... Sono i primi che spariscono.

TARALLI FRITTI AL SALE DI CIPRO CON PASTA MADRE

100 gr di pasta madre
1 cucchiaio di fiocchi di sale di Cipro
1 pizzico di zucchero
olio evo

Rinfrescata la pasta madre, staccarne la quantità desiderata. Unire solo la metà del sale e aggiungere lo zucchero all'impasto. Una volta amalgamati, staccare dei pezzettini, io ho dato a questi la forma dei taralli. Avvolgendoli intorno al dito mignolo e poi staccando la parte in esubero, per dare a tutti la stessa dimensione. Senza aspettare troppo in una padrella antiaderente mettere un pò di olio non serve che le frittelle ci affoghino ma basta un leggerissimo strato sul fondo. Cuocere i tarallini sia da un lato che dall'altro, controllandone attentamente la cottura e girandoli quando necessario.
Appena sono belli dorati adagiarli su carta asssorbente, asciugarli e cospargerli con la restante parte di sale.

Fragole e pamigiano all'aceto balsamico


Non so chi abbia inventato questo abbinamento, ma senza dubbio merita i miei complimenti perchè colui o colei che ha per primo pensato di mettere insieme questi tre sapori merita davvero un applauso. Io per la prima volta l'ho assaggiato durante un aperitivo e ne sono rimasta colpita... Quindi quando finalmente da Modena i miei hanno portato l'aceto Leonardi (50 anni) non ho avuto dubbi di come sfruttarlo al meglio! Viene fuori un insalata fresca: il dolce delle fragole e la loro morbidezza di sposa benissimo con il sapore più forte e deciso del pamigiano, ambedue i sapori sono valorizzati dall'aceto. Da provare anche solo parmigiano e balsamico e solo fragole e balsamico se ancora non l'avete fatto.
Ma ora passiamo alla non ricetta, dato che è solo un assemblaggio di ingredienti:

FRAGOLE E PARMIGIANO ALLA'ACETO BALSAMICO

200 gr di parmigiano reggiano
1 cucchiaino di aceto balsamico a porzione
(grambi di sedano tagliati per guarnire)

Pulire le fragole e tagliarle a pezzetti, le fragole di Terracina non hanno bisogno di ulteriori condimenti restano dolcissime anche così. Tagliare a quadrettini il parmigiano, mescolare. Con un cucchiaio inserire il composto in un coppapasta e condire con aceto

Con questi 3 ingredienti partecipo subitosubito alla raccolta di Pan di Panna: La prova del 3


Pollo teriyaki con sesamo nero e dadolata di verdure


Il pollo teriyaki o teriyaki di pollo come ho letto in diverse ricette, è una preparazione made in japan famosa quanto il sushi e il sashimi. Il pollo in questo caso è preparato con una marinatura, la salsa teriyaki appunto, che è utilizzata anche per i piatti di pesce. Ora, le ricette per la salsa sono varie e molte prevedono anche l'utilizzo del mirin, che io non sono riuscita a reperire, ad ogni modo non è comunque l'ingrediente fondamentale. In giapponese Teri vuol dire: lucido, splendente e Yaki: cotto al grill, il pollo diviene leggermente dorato proprio per la salsa che contiene amido e zucchero e quindi forma questa patina... Quasi una laccatura.

POLLO TERIYAKI CON SESAMO NERO E DADOLATA DI VERDURE

1 petto di pollo (se avete cosce e lo stesso)
2 cucchiai di salsa di soia
2 cucchiai di Sake
2 grammi di amido (1/2 cucchiaino)
1 cucchiaio di zucchero
1 spicchio d’aglio
il succo di 4 cm di radice grattugiata di zenzero fresco

2 carote
1 carciofo
5 pachino
2 fiori di zucca
1 foglia di lattuga per guarnire


Unire tutti gli ingredienti della marinatura inun pentolino: soia, sake, amido, zucchero aglio schiacciato e zenzero grattugiato. Accedere il fornello a fuoco basso e far addensare la salsa qualche minuto. Lasciate intiepidire. Unire il pollo crudo e la salsa in un sacchetto di plastica da cucina e lasciar riposare in frigo 1 ora.
Taglire le verdure e cuocerle in padella con olio e sale il tempo necessario che diventino tenere ma lasciandole al dente. Prima le carote e i carciofi puliti, poi i pachino solo alla fine listarelle di fiori di zucca. Serviranno 20 minuti.
Trascorso il tempo necessario alla marinatura, disporre il pollo su carta forno e metterlo in forno a grill acceso per 15 minuti.
Servire il pollo sul leto di verdure, condendolo con la salsa della marinatura, e decorare con semi neri di sesamo scaldati in padella e foglie di lattuga.

Piadina al prosciutto crudo, melone e miele

Fa caldo e la voglia consumare piatti freschi che non richiedono l'impego di forno, padelle e quant'altro aumenta sempre di più. Finalmente dal mio pusher ho trovato i meloni, buoni, anche se sicuramente non sono di stagione non ho proprio resistito a vederli lì che mi chiamavano e ho acquistato il primo melone della stagione.
Vostra madre o vostra nonna non vi dicevano di esprimere un desiderio ogni anno quando mangiavate una primizia? Bè, io sin da bambina, ho questa abitudine e quindi al primo morso di questa piadina... DESIDERIO ESPRESSO!
Adesso non mi resta che sperare!
Passando alla ricetta l'ho vista sul numero di Sale e Pepe di questo mese. Di solito non acquisto mai questa rivista, in effetti non mi fa impazzire, non per fare la sofisticata, ma trovo che le ricette siano davvero poco precise... Per esempio nella ricetta di questa piadina c'è scritto "farina", si ok! Ma quale? Poi miele, si ok! Ma quale? Insomma si possono prendere delle idee simpatiche ma per il resto lascia un pò a desiderare. Trovo che l'aggiunta del miele sia particolarmente azzeccata, sta bene con il dolce del prosciutto e del melone sempre a patto che si utilizzino ingredienti di buona qualità.

PIADINA CON PROSCITTO CRUDO, MELONE E MIELE

1 piadina all'olio d'oliva
3 fette di prosciutto crudo (Parma)
2 fette di melone
1 cucchiaino di miele d'acacia
olio evo
sale
rosmarino

Scaldare la piadina in padella (o al micronde) condire la piadina con olio e sale e qualche fogliolina di rosmarino. Tagliare il melone a strisce sottili e disporlo su metà piadina. Tagliare a metà le fette di crudo e formare dei rotolini che adageremo per tutta la lunghezza della mezza piadina. Aggiungere a il miele un filo, sul proscitto. Piegare la piadina e tagliarla a metà.
Buon weekend

Niente... Il sito internet è impazzito e mi ha pubblicato tutti i post a orari e giorni sballati!

Peanut Butter Chocolate Chip Cookies

Ho lottato con me stessa se fare o no questi biscotti, da un lato era moltissimo che volevo cimentarmici, dall'altro pensavo che le calorie di questi biscotti mi avrebbero potuto far vivere due giorni senza bisogno di ingerire null'altro a parte acqua. Alla fine un pomeriggio presa da un raptus di nervoso mi sono messa ad impastare tagliare e sfornare e se tanto devo fare dei biscotti calorici tanto valeva farli bene! Il burro di noccioline che avete incontrato qui, contiene circa 588 Kcal per 100 gr! ;) Ma il burro di noccioline senza cioccolato non ha un vero senso giusto? Quindi vada anche per finire il pacchetto delle gocce di fondente Amedei che avevo.
... Ma io ho realizzato questi biscotti solo per partecipare alla raccolta di dolci a gogo! Mica per mangiarli io (per fortuna a casa ho chi mi da una mano!). AH! La ricetta? Come al solito ne ho consultate tante ma alla fine ho fatto di testa mia. Volevo consumare la panna che per sbaglio avevo comprato in eccesso e così ho ridotto il burro e ho aggiunto quella. I biscotti restano morbidi, all'inteno un pò umidi ma già il giorno dopo acquistano friabilità. Secondo me questo impasto andrebbe cotto a temperatura leggermente più dolce dei soliti 190° perchè i miei di sono anneriti un pò troppo sulla base, per i miei gusti, anche se agli altri sono piaciuti.

PEANUT BUTTER CHOCOLATE CHIP COOKIES

200 gr di farina 00
200 ml panna
50 gr di burro
200 gr di burro di arachidi
180 gr di zucchero di canna
100 gr di gocce di cioccolato fondente
1 uovo
1/2 bustina di lievito
1 pizzico di sale

Unire il burro morbido la panna insieme al burro di arachidi. Unire l'uovo, con lo zucchero poi il sale. Setacciare nell'impasto la farina con il lievito, intanto che continuate a mescolare. Mescolare bene e otterrete un composto abbastanza morbido, al quale aggiungerete le gocce di cioccolato. Lasciate riposare un ora in frigo.
Poi infarinatevi le mani e formate delle palline che vanno disposte sulla teglia da forno, coperta dalla carta forno. Cuocere in forno preriscaldato a 170° per 20-25 minuti circa.
Si conservano bene per una settimana in una scatola di latta.

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Imma del blog Dolci a go go : "I dolci più buoni del mondo"

Infine, Betty mi ha donato questo bellissimo premio, che parla di amicizia, che parla di distanze e che in fondo parla proprio di me e di noi, che intrecciamo virtualmente legami con tante persone con cui condividiamo molto e con cui ci troviamo bene. Grazie Betty! Premi graditissimo!

Lo dedico a tutte voi, che passate di qui ogni giorno e non sapete che grande piacere è per me leggervi! Grazie a tutti di vero cuore!

... Ma questo benedetto blogspot che problemi ha che voi sappiate? Ora non funziona più nemmeno la programmazione!?

Schiaccia della nonna

Metto subito le mani avanti perchè non so in effetti se il nome che da mia nonna da a questa specie di impasto lievitato possa definirsi con esattezza "schiaccia". Premetto che mia nonna è di un paesino vicino Grosseto quindi questo nome ha origini Maremmane.
Magari i toscani mi daranno una mano nel classificarla (vero Carolina?) io conosco la schiaccia briaca dell'isola d'Elba, la schiacciata fiorentina che si fa per Canevale... E anche la Schiaccia Pizzicata tipica del Grossetano. Ma secondo me la schiaccia di mia nonna non è classificabile in nessuna categoria! Capita anche a voi che avete una nonna, un pò grande, che si inventa delle parole spesso al limite del comico? :)
Comunque... Ero a caccia di ricette per utilizzare la pasta madre e mi sono rivolta a chi di pane ha più esperienza di me, dato che mia nonna il pane in casa lo faceva eccome! Mi ha consigliato di provare questa "schiaccia" e io mi sono cimentata! Come al solito le ricette di mia nonna non mi deludono! Il gusto resta un poco dolce, si percepisce quella lieve acidità della pasta madre, secondo me è perfetta se usata al posto del pane con affettati e formaggi ancora meglio se spaccata metà e farcita con quello che desiderate... Dalle verdure ai formaggi freschi! Come qui.

SCHIACCIA DELLA NONNA CON PASTA MADRE

200 gr di pasta madre
250 gr di farina manitoba
250 gr fi farina 00
80 gr di zucchero
1 uovo freschissimo
1 cucchiaio di olio evo
1 cucchiaino di sale
2 bicchieri (circa 200 gr) di acqua frizzante non fredda

Unire le farine e il sale e formare una fontana dove inserire la pasta madre e l'acqua. Con l'impastatrice sarà più semplice amalgamere il tutto. La pasta madre deve essere torta dal figo un ora prima di iniziare a lavorarla, così il processo di lievitazione sarà già attivato. E' consigliabile unire la pasta madre all'impato in piccoli pezzi. Impastare bene il tutto, aggiungete anche l'olio e formare una palla liscia che taglieremo con il coltello disegnando una croce profonda. Serviranno probabilmente una 10ina di minuti.
Lasciar lievitare 5 ore o almeno fino al raddoppio dell'impasto.
Riprendere il panetto e lavorarlo ancora energicamente per qualche minuto sbattere l'ouovo con lo zucchero e incorporarlo.
Lasciare lievitare ancora 2 ore. Dopo di che ungere la teglia da forno e riempire con l'impasto dandogli la forma desiderata.
Preriscaldare il forno e cuocere a 220' per 30 minuti.
Lasciar freddare e tagliare a quadrettoni.
Volendo 200 gr di pasta madre si può tranquillamentre sostituire con del lievito di birra, 10 gr saranno sufficienti.

Vellutata di fave con pecorino e guanciale croccante

Ultime ricettine con le fave... Dopo essermi cimentata con la tortilla con gli gnocchetti sardi ho pensato a qualcosa che con le fave non ero solita cucinare e l'idea è stata quella della velluata!
Già, dicevo, ultime ricette con le fave....e aggiungo purtroppo! Si perchè è sempre troppo breve il periodo in cui si trovano davvero tenere e fresche :(
Tuttavia si può sempre approfittare di quelle secche, anche se non è lo stesso. Le fave fresche hanno poche calorie e rendono molto di più, una volta seccate loro volume diminuisce e ne servono molte di più per arrivare allo stesso risultato:
Fave Fresche 37 Kcal - Fave Secche 342 Kcal per 100 gr di prodotto. (Grazie Onde!)
Ma ora veniamo a noi, se fave e pecorino sono un classico anche fave e guanciale costituiscono un altro accostamento arcinoto, che merita! A mio parere, dato che stiamo parlando comunque di una velluata primaverile questo piatto si gusta al meglio se leggermente tiepido e se accompagnato con dei crostini di pane leggermente dorati. Provateci!
AH! Questo piatto la dedico a furfecchia, che insieme a me è una grande amante delle fave con il pecorino.

CREMA DI FAVE CON PECORINO E GUANCIALE CROCCANTE

300 gr di fave sbucciate
150 gr di percorino romano grattugiato
50 gr di guanciale tagliato a dadini
1 carota
1 gambo di sedano
1/2 cipolla
1 patata
olio evo
sale

Liberare le fave dalla buccia. Preparare il brodo vegetale con sedano carota cipolla e patata, farlo restringere per bene. Mettere in una padella le fave con un poco d'olio, una volta scottate le fave aggiungete via via il brodo. Aggiustare di sale. Frullare le fave con il frullatore ad immersione per ottenere la velluttata. Aggiungere il pecorino mescolare bene.
Guarnire con delle fave intere e dei pezzettini di guanciale fatti ben rosalere in una padella antiaderente con un filo l'olio.

Ringrazio infine Piccola cuoca del blog: che profumino, per i premi che mi ha donato. Aggiungo solo quello che non avevo mai ricevuto.
Non solo è bravissima in cucina ma ha, come me, la passione per i cartoni di Miyazaki! Grazie infinite per il dolce pensiero.

Spaghetti colatura di alici di Cetara e vongole


L'incontro con la colatura di alici è stato davvero interessante. Prima di tutto perchè è sempre un piacere scoprire queste piccole chicche che il nostro paese ci offre, in realtà abbastanza circoscritte e poi perchè consente di sbizzarrirsi in mille preparazioni diverse e tutte profumate di mare, di sole e di Costiera Amalfitana. Cetara il paesino in cui questo prodotto prende origine conserva ancora l'antica tradizione di far marinare le alici negli orci per ricavarne questo liquido fermentato. La pasta con la colatura è quindi un piatto tipico della zona, si consuma di solito semplice: colatura, olio e aglio. Io in più ho aggiunto solo le vongole, la colatura ne ha esaltato il sapore rendendo questo classico piatto ancora più profumato e saporito.
La calatura può essere inoltre usata in combinazione con verdure e zuppe non solo con il pesce ma per dare sapore anche a piatti dal gusto più delicato... E' infine un buon sostutito del brodo dashi giapponese o fish sauce orientale potete trovarne conferma qui.

SPAGHETTI COLATURA DI ALICI DI CETARA E VONGOLE

200 gr di spaghetti
100 gr di vongole
3 cucchiai di colatura di alici di Cetara
olio l'oliva
1/2 spicchio d'aglio
prezzemolo tritato.

In una capiente padella antiaderente scaldare l'olio con l'aglio e le vongole messe precedente a bagno e lasciate abbondantemente spurgare dalla sabbia. Cuocere le vongole e controllare che nel liquido rilasciato non ci siano residui di sabbia altrimenti sarà necessario filtrare il condimento.
Cuocere gli spaghetti in acqua salata e scolarli al dente e saltarli in padella con le vongole aggiungendo la colatura. Far restringere un pò i liquidi e servire con un abbondante manciata di prezzemolo tritato.

Scusate, questo per me questo è un periodo abbastanza frenetico sia per il lavoro che per lo studio se non passo da voi abbiate pazienza! :)

Biscotti con farina di carruba e quinoa soffiata


Mi chiedo perchè si sostiene che la carruba sa di cioccolato... Capisco che il colore potrebbe ingannare ma il gusto...!? Insomma.
Ho scoperto la farina di carrube e ho scoperto anche che è usata in pasticceria come sostituto della polvere di cacao, in effetti in questo sono s'accordo perchè ha la stessa consistenza e lo stesso aspetto. Già nella mia testolina frullano tante idee e cose nuove da inventare infatti il prossimo step sarà la crema, anche se non mi sto inventando niente il realtà, la crema di carrube è un prodotto siciliano anche abbastanza diffuso. Non è di creme però che volevo parlare, bensì di biscotti.
Ero abbastanza perplessa quando li ho fatti, l'impasto restava colloso, mi sembravano troppo "neri" e la quinoa spariva ingloabata in questo blob poco maneggiabile. Il risultato è stato di molto migliore delle aspettative! Sono dei biscotti dalla consistenza morbida, non molto dolci, con un retrogusto amarognolo particolare e con meno calorie dei normali biscotti al cacao. La ricetta l'ho trovata qui, ma l'ho un pò modificata... Insomma io lì ho fatti così:

BISCOTTI CON FARINA DI CARRUBA E QUINOA SOFFIATA (20 pezzi)

150 gr di farina 00
150 gr di farina di carrube
100 gr zucchero di canna demerara
60 gr burro morbido
1 uovo
2 cucchiaini di cremon tartaro
2 cucchiai di latte (ma anche di più se serve)
un pizzico di sale
3 cucchiai di quinoa soffiata

Unire burro ammorbito e zucchero, con l'uovo il sale e la cannella. Setacciare le farine mescolate e unirle al composto insieme al lievito.
Mescolare il tutto aggingendo il latte poco alla volta, a seconda di quanto ne necessita l'impasto.
Aggiungere la quinoa e mescolare tutto ottenendo un composto omogeneo.
Formare delle palline con le mani infarinate e disporre su una teglia coperta da carta forno.
Guarnire i biscotti con altra quinoa e infornare a 180°per 15 minuti.

Pasta madre rinfrescata iper attiva e pane toscano

Antonella, appena mi ha vista, ha tirato fuori dalla sua borsa, con uno smagliante sorriso, la bustarella! Si, cercava di corrompermi la ragazza! Più che altro rideva per l'accollo che mi stava per dare!? Leggevo nel suo pensiero che mi diceva "...e mo so c.... tua!" :)))
Già in cuor suo pensava: 'adesso beccati il rinfresco ogni 6 giorni, le lievitazioni lunghe ed estenuanti, la lettura di ricette su ricette provenienti da tutti i libri delle Simili...'
Insomma anche io ho adottato LA pasta madre! :)
E non una pasta madre qualsiasi... Ma una signora pasta madre, quella delle Sorelle Simili, pare che abbia la veneranda età di 25 anni!
Questa cosa mi spaventa un bel pò... Pensate se dopo 25 anni dovesse morire proprio a me!? :(
Ma non pensiamoci, se no vivrei nell'ansia!
Scherzo! Grazie, Antonella mi hai fatto proprio un bel regalo!


TECNICA DI RINFRESCO PASTA MADRE

Mantenere sempre le stesse proporzioni:
- Pesare la pasta madre
- Aggiunge lo stesso peso di farina (tipo '0' oppure '00')
- Aggiungere la metà del peso di acqua.

La pasta madre va rinfrescata ogni 5/6 giorni, ed è consigliabile il rinfresco il giorno prima della panificazione.
Tirare fuori dal frigorifero la pasta madre (Anto dice 1 ora in inverno ma basta mezza in estate).
Pesare la farina disporla a fontana e all'inteno mettere l'acqua con i pezzetti di pasta madre mescolare bene il tutto, strizzando con le mani la pasta madre e incorporando la farina. Per quanto si possa mescolare perchè resta piuttosto colloso.
Formare una palla tagliarla profondamente e lasciare 3 ore fuori da frigo a riposare....
Ora io ho fatto questo procedimento la mattina, sono andata a lavoro e all'ora di pranzo l'ho ripresa e messa in frigo. Quindi è stata 5 ore fuori invece che le sole 3 previste. Ma sembra non aver subito grossi problemi (lo sapevo che avrei fatto subito qualche sbaglio!).
Speriamo di non maltrattarla troppo la piccola!

Ecco il primo esperimento, non è niente di più che un rinfresco lievitato più a lungo. Sono soddisfatta del risultato, non sono riuscita a far foto al pane affettato perchè è finito tutto durante la cena! Tutti hanno gradito! Anche perchè noi in casa consumiamo sempre pane sciapo di questo tipo. Hanno ragione le Sorelle Simili anche a casa nostra è il "pane quotidiano"!
PANE TOSCANO DELLE SORELLE SIMILI (ricetta di Antonella)

250 gr. di pasta madre
125 gr. di acqua
250 gr. di farina manitoba


Pesare la farina e disporla a fontana, staccare dei pezzetti di pasta madre e aggiungere l'acqua, scioglier ela pasta madre strizzandola con le mani e cominciare ad impstare amalgamando la farina via via, fino a che l'impasto non è bello elastico. Dargli la foma di panetto e sistemarlo su un foglio di carta forno. Chiudere la carta forno intorno al pane e avvolgere in un canovaccio non troppo stretto. Io l'ho lasciato lievitare dentro il forno spento 5 ore, ma Anto dice che è semplicemente necessario che raddoppi di volume quindi anche meno.
Finita la lievitazione, in pane presenterà delle crepe sulla superficie. Accendere il forno a 220° e inforare il pane con tutta la carta forno in una teglia. Cuocere 10 minuti. Abbassare la temperatura del forno a 180° cuocere 30 minuti. Togliere la teglia e lasciar cuocere il pane sulla griglia del forno 10/15 minuti. Totale: 50/55 min. Sfornare e lasciar freddare o mangiare tiepido!

Mini blinis & vodka russa

Mi hanno sempre affascinato questi blinis, e allora dopo averli visti su tanti vostri blogs ho deciso che era arrivata l'ora di tentare anche per me. Ero alla ricerca del benedetto grano saraceno e una volta trovato... Niente mi poteva più fermare! Ho visto in giro molte ricette che prevedevano l'utilizzo di yogurt e panna ma alla fine ho fatto riferimento al quello che aveva scritto in merito la nostra bravissa russa rossa!? Scusate il bisticcio! Rossa di sera! Chi meglio di lei che conosce ogni dettaglio di questo piatto avrebbe potuto regalarmi una ricetta migliore? Infatti Rossa ha tradotto per noi la ricetta direttamente dal cirillico di un blog russo! I suoi blinis sono perfetti! Ho dimezzato le dosi perchè la mia intenzione era di farli piccoli piccoli... Poi ho reperito la crème fraiche o panna acida... Poi siccome ho deciso che farli tradizionali con il salmone, come ho letto che è abitudine accompagnarli, non mi piaceva, ho pensato ad altri condimenti (che magari hanno poco o nulla di russo!) ma che ho trovato abbastanza azzeccati.... Magari poi direte che ne pensate!

BLINIS CON RICOTTA PRIMO SALE E CAVIALE

100 gr ricotta primo sale
1 cucchiaio di caviale italiano

Formare con 2 cucchiaini delle quenelles di ricotta da adagiare su ogni bliny e guarnire con il caviale.

BLINIS CON CREME FRAICHE ARINGA E LEMON GRASS

100 gr di créme fraiche
30 gr di aringa affumincata
poca lemongrass secca per guarnire

Se non trovate al super mercato la crème fraiche si può fare in casa unendo: 1/2 lt panna liquida, 1 vasetto di yogurt e il succo di mezzo limone. Lasciandola riposare una notte in frigorifero.
Spalmare la panna acida su ogni bliny tagliare a fettine l'aringa e adagiarla sopra, finire con la lemongrass.

Ed ora come procedere per fare i blinis:

MINI BLINIS (18 pezzi)

250 gr di farina di grano saraceno
1/2 bustina di lievito secco (3,5 gr)
1/2 cucchiaino di sale
1 cucchiaio di zucchero
250 ml di latte tiepido
1,5 cucchiai di olio vegetale (io di oliva)
15 gr di burro
1 uovo grande

Unire farina, lievito, zucchero e sale, io ho messo il tutto nella planetaria che ha iniziato ad impastare mentre io aggiungevo il latte a filo fino a che la pastella non diventa omogenea, della consistenza delle yogurt (come dice lei). Terminare aggiungendo l'olio e lasciando lievitare un ora e mezza, coperta da pellicola in un luogo caldo.
Trascorso il tempo mescolare aggiunger e il burro sciolto e l'uovo, mescolare e lasciar riposare di nuovo 20 minuti.
In una padella antiaderente ben calda (non c'è bisogno di ungerla!) ho cotto i blinis con l'aiuto di un coppapasta piccolo per dargli la forma desiderata. Ungendo le pareti del coppapasta e mettendolo nella padella versandovi dentro il composto. Cuocere da entrambi i lati e togliere dal fuoco.
Accompagnare con vodka ghiacciata, magari questa!

Per ultimo, ma non per importanta, un ringraziamento grande va alla cara Precisina di "Mamma che buono!". Sei stata grandiosa! Aspetto le tue ricettine eh! Soprattutto di quel cheesecake alla liquirizia! Strepitoso!

Poi guardate che belli che sono i nostri foodblogger romani? E' stato un vero piacere incontrali e conoscerli personalmente sono tutte persone... E qui è proprio il caso di dirlo... SQUISITE! :) A prestissimo ragazzi mi sono sentita proprio a casa in vostra compagnia!

Bento per picnic di maggio

La carrellata di ricette di questa settimana pensavate fossero tutte a caso? Eh no! Invece erano la storia di un percorso organizzato e studiato con estrema precisione per giungere proprio qui... Al fine settimana. Facciamo quindi un riassuntino delle puntate precedenti tutte in una scatola!
Ricordate il mio primo bento? Ok! Adesso che ho capito come funziona, mi sono impegnata di più e ho realizzato anche il secondo! In realtà oggi non vi scrivo una vera ricetta ma posto solamente qualche idea utile per fare un picnic o per realizzare un bento.

BENTO PER PICNIC DI MAGGIO

- Fave al sale
- salsa di soia (per gli onigiri) nel contenitore celeste
- seitan fumè mediterraneo
- carote con maionese di soia bio
- uovo sodo con egg mold

Solo qualche suggerimento per fare le uova con l'egg mold:
Scegliere uova medio-piccole e metterle sul fuoco in un pentolino con acqua. Mentre l'acqua va in ebollizione girare spesso il liquido sempre nello stesso verso. Serve per far posizionare il tuorlo esattamente al centro dell'uovo. Cuocere un paio di minuti dopo che l'acqua ha raggiunto il bollore. Dopo di che sbucciarle come un qualsiasi uovo sodo. A questo punto prendere lo stampino e inserirvi dentro l'uovo. Non importa se premendo l'albume si scalfirà un poco o andrà fuori dalla forma esatta chiudete comunque lo stampo e immergetelo in acqua fredda. Aspettare una decina di minuti e estrarli. Aspendo gli stampini... MAGIA! Avranno le forme desiderate!

Accompagnare il picnic con un birra giapponese gelata.
E per finire? Si poteva stare senza dolcetto e frutta? Nooooo


- Mela lime e cannella
- Kiwi al limone

Buon fine settimana e buoni picnic!
Con questa ricetta partecipo alla racconta di Desperate houseviz: Ricetta da schiscetta

Tatufini cereali e cioccolato al peperoncino

Avevo voglia di dolce, di cioccolato ma allo stesso tempo non avevo voglia di impazzire con torte e cose complicate. Soprattutto volevo che questo cioccolato si trasmasse in una vera tentazione.
Ho visto tante ricette di tartufi in giro, anche Carolina nel suo vecchio blog ne postò una golosissima! Guardandomi intorno però non trovavo la giusta idea e alla fine ho fatto un pò da me... Mi ha regalato, sempre il famoso zio abruzzese, fanatico del piccante, un barattolino di peperoncini sott'olio (inutile dire una vera bomba!) ho aggiunto un cucchiaino solamente dell'olio in cui i peperoncini sono conservati e ha regalato a questi tartufi un retrogusto piccante al punto giusto da renderli quasi afrodisiaci! :) La ricetta non c'è in realtà è solo un assemblaggio di ingredienti quindi sono dolcetti perfetti per ogni occasione... Ehm! Tranne se siete a dieta! :)

TARTUFINI CEREALI E CIOCCOLATO AL PEPERONCINO (10 pezzi)

100 gr di cioccolato fondente 70%
30 ml di latte
40gr di corn flakes
30 gr di mandorle in scaglie
1 cucchiaino raso di olio al peperoncino

Sciogliere il cioccolato a bagno maria o passarlo 30 secondi al micronde con il latte aggiungere i corn flakes, le mandorle a scaglie e mescolare fino a che tutti i fiocchi non saranno ricoperti di cioccolato. Aggiungere dell'olio al peperoncino. Con un cucchiaino aiutatatevi a mettere dei mucchietti di composto nei pirottini piccoli. Far rassodare in frigorifero per 2 ore (dipende da quanto li fate grandi).

Tortilla al forno con fave, pecorino e grani di senape

La tortilla, non credo che ci sia bisogno di dire che è l'equivalente della nostra frittata, in Spagna. La tortilla più famosa e quella di patatas servita di solito in piccole porzioni più con gli antipasti che come secondo piatto. Io credo che gli spagnoli siano un pò gli inventori del finger food, infatti la loro abitudine di cenare con delle tapas e una birra al bancone di un bar, ha contagiato anche noi che abbiamo scoperto relativamente da poco l'aperitivo. In realtà in Spagna da sempre si cena con los pinchos assaggiando bocconcini diversi, spiluccando qua e là.
Io ho un pezzetino di Spagna nel cuore, come credo di avervi già raccontato è un paese che mi ha sempre incantato.
Ma ora veniamo a questa ricetta, che mischia un pò di Spagna e un pò di Italia! :)
Avendo al suo interno già il fomaggio ho deciso di non appesantire la preparazione friggendo la tortilla ma semplicemente passandola in forno, l'aggiunta della senape l'ho trovato azzeccato gli da un sapore diverso e stuzzicante. E il trucco per dargli una consistenza più soffice è: il latte. Lo sapevate?

TORTILLA AL FORNO CON FAVE PECORINO E GRANI DI SENAPE

3 uova
100 gr di fave sbucciate
50 gr di pecorino romano DOP
50 gr di parmigiano reggiano
2 cucchiaini di grani di senape
3 cucchiai di latte
sale
pepe


Sbucciare le fave e lessarle nell'acqua qualche minuto, tuffarle in acqua fredda, così è più agevole liberarle dalla buccia. Rompere le uova con una forchetta in una terrina, aggiungere il latte, i formaggi grattuggiati, le fave, il sale e il pepe. I grani di senape dopo averli leggermente tostati in una padella antiaderente, vanno schiacciati con il mortaio. Io ho conservato alcuni granelli interi da mettere sopra alla tortilla. Rovesciare l'impasto dentro uno stampo (io ne ho fatte 2 nei contenitori dei plum cake) riempiendolo per meno di metà. Cuocere a 200° per 30 minuti.
Tagliare a quadretti o a fettine per servirla sia calda che fredda.

Ringrazio:
- La carissima Federica del blog: la cucina di collefiorito
per questo premio bellissimo e mi complimento con lei per la passione con cucina perchè traspare proprio da ogni nuovo post che pubblica!


.. e la mia amica Pepe Rosa del blog: Pepe Rosa... che pasticcio! Mi ha donato 2 premi graditissimi, che ho deciso di non postare nuovamente. Anche a lei vanno i miei complimenti perchè tra la nuova vita da "casalinga" e gli impegni riesce a portare avanti un blog davvero simpatico!

Onigiri


Gli onigiri, sono le polpette di riso giapponesi. Ce ne sono in infinite varianti, sia per la forma sia per i tipi di riso e ripieno utilizzati. Leggevo che in giappone si mangiano un pò come piatto unico un pò come snack, per questo si possono consumare sia caldi che freddi. E sono ideali per pic nic o da mettere in un bento. Per il ripieno tradizionalmente viene usato l'umeboshi che è un condimento a base di prugne salate o il salmone o le verdure. Io avevo acquistato degli insalatini di Daikon. Gli insalatini, sono verdure sotto sale, fermentate naturalmente che aiutano la digestione. Ovviamente se non li fate in casa, è necessario acquistare un prodotto naturale e biologico che non abbia aggiunta di aceto e spezie. Se consiglia anche l'assunzione giornaliera per prevenire il cancro. Tutte queste info potete leggerle anche su questo libro (p.343).
Ma tornando a noi. Avevo questi insaltini di daikon che ho usato per farcire gli onigiri. Il barbatrucco per farli? E' la formina.

ONIGIRI (x 3 pezzi)

200 gr riso (preferibilmente a chicco piccolo)
Alga nori
insalatini di daikon
sale
semi di papavero

Lavare bene il riso sotto l'acqua fino a che questa non diventa trasparente. Lessare il riso il acqua in propozione 1:1. Cuocere in acqua salata a fuoco alto per i primi 5 minuti poi abbassare e cuocere al minimo per altri 10 minuti. Spegnere la fiamma e continuare la cottura nel suo vapore per 15 minti senza togliere il coperchio. L'idea sarebbe avere una rice cooker. Scolare il riso disporlo nella formina con la palettina apposita, all'interno mettere qualche fettina di insaltini di daikon e altro riso per sigillare. Chiedere la formina ed estrarre il triangolino. Io ho passato tutii i bordi nei semi di papavero e applicato un ritaglio di alga nori rettangolare alla base.

INSALATINI PRESSATI DI DAIKON

2 grossi daikon con le foglie
1/2 tazza di sale marino
1 recipiente pesante di terracotta

Lavare il daikon e le foglie lasciarlo 24 ore ad asciugare all'aria. tagliarlo a fettine sottili e nel contenitore iniziare a disporre una strato di sale, poi un o strato di daikon e continuare così alternado sale foglie e daikon coprire con un piatto e metterci un peso sopra (sasso). Coprire con un panno e lasciare che le verdure perdano la loro acqua di vegetazione. Quando questo succede alleggerire il peso con un altro più leggero e lasciare le verdure a marinare 1-2 settimane in un posto buio e fresco. Trascorso questo periodo, se sono secche, è possibile sciacquarle in acqua fredda e consumarle. Il daikon deve essere sempre coperto dalla sua acqua per non andare a male nel periodo di marinatura.

Ringrazio Piccolacuoca del blog Che Profumino per il premio "blog simpatico". Grazie sei stata un tesoro!

Aspic di Lamponi di Santin


Come prima cosa in una giornata come questa un augurio particolare va a tutte le lavoratrici: auguri alle donne inserite nel mondo del lavoro, che nella maggior parte dei casi sono più precarie e meno pagate degli uomini, che vivono spesso in una condizione di disagio perchè non riescono a conciliare il lavoro extradomestico con quello domestico, tradizionalmente di loro competenza. Auguri alle donne impegnate nel ruolo di casalinghe un lavoro non retribuito e socialmente misconosciuto che le impegna nei ruoli di: moglie, mamma, donna di casa.
Ed ora passerei ad una ricetta che ho visto realizzata da M. Santin, per quello che mi riguarda avevo sempre visto fare l'aspic con succo di agrumi e zucchero invece mi è rimasta impressa la sua ricetta proprio perchè usava il latte. Quindi alla fine come risulttao più che un aspic a me ha ricordato la panna cotta. L'ho fatta in versione mini proprio come l'ha realizzata lui a Dolcemente. AH! Il libro "I dolci di Maurizio Santin" è consultabile integralmente qui. E' consigliabile preparare l'apic il giorno prima di servirlo.

ASPIC DI LAMPONI DI SANTIN (6 bicchierini)

250 gr di latte
30 gr di zucchero
3,5 gr di colla di pesce
10 foglioline di menta (più quelle per guarnire)
1 cestino di lamponi

Far bollire latte e zucchero e una volta tolto dal fuoco unire le foglie di menta e la colla di pesce precedentemente ammollata e strizzata. Lasciare la menta in infusione 20 minuti e poi filtrare il tutto.
Disporre 4 lamponi, ben integri e senza piccole muffe all'interno, per bicchierino e coprirli con il latte tiepido. Coprirli e mettere in frigo.