Grissini rustici


grissini

Idea da mettere in tavola per aperitivo oppure semplicemente da aggiungere al cestino del pane. A me piace preparali e metterli in un calice da vino, magari mettere calici diversi per gusti diversi. Di cosa sto parlando? Dei grissini homemade. Sono rapidi da preparare e di sicuro effetto.
Per la ricetta con il lievito madre ( quella che vedete nella foto) collegatevi alla mia rubrica di:

Altrimenti qui di seguito ho trascritto la ricetta se volete utilizzare il lievito chimico:

GRISSINI RUSTICI

250 gr farina 00
150 ml di acqua tiepida (approssimativamente)
10 gr lievito di birra
1 cucchiaino di sale ( circa 8 gr)
1 cucchiaino di malto d'orzo
tuorlo d'uovo per pennellare
semini vari per aromatizzarli (sesamo bianco e nero, sale affumicato, peperoncino)

Disporre la farina a fontana, al centro aggiungere l'acqua tiepida nella quale avrete sciolto il lievito. Impastare un pò e unire il malto e il sale, lavorare l'impasto per circa cinque minuti, deve risultare liscio e omogeneo.
Formare una palla e lasciarla lievitare mezz'ora. Trascorso tale tempo, riprendete l'impasto stendere la pasta con un mattarello e tagliare con una rondella delle strisce della larghezza che preferite.
Per ottenere i grissini "arrotolati" fare una strisciolina lunga il doppio di quelle normali piegarla a metà e intrecciarla come qui (min. 4:45).
Disporre i grissini sulla carta forno pennellarli con il tuorlo in modo da far attaccare i semini che avete scelto all'impasto. Io ho usato sesamo bianco e nero, sale affumicato e per alcuni del peperoncino in polvere.
Cuocere a forno preriscaldato a 180° per 30 minuti (forno statico)

Romanità a tavola: Abbacchio allo scottadito

abbacchio allo scottadito

"Abbacchio" è un nome che a Roma fa sorridere, sarà perchè viene sempre estrapolato dal suo contesto per usarlo in un altro, sarà perchè è stato reso celebre da Thomas Milian: "ma che l'ha preso pè n'abbacchio?". Sarà che in effetti questa carne è legata davvero alla nostra cultura ed è "'na cifra romano", tanto da meritarsi anche la denominazione IGP del Lazio. Per fare l'en plein di scurilità, dopo aver citato er Monnezza e rendere perfettamente il significato di quello che intendo con le mie parole: guardate voi stessi.
D'altronde dovrò anche parlarvi di un pò di seria romanità, altrimenti che stiamo scrivendo (plurale maiestatis? Mica capisco perchè parlo sempre di me al plurale) a fare questa rubrica?
Va bene, devo dire che con questo post siamo (Aridaje!) letteralmente caduti in basso ormai, inutile proporvi altre ricette fricchettate e chic-cose oggi si parla di vera sostanza:

ABBACCHIO ALLO SCOTTADITO


------------> per la ricetta spulciate Made in Kitchen


Per il solito trucchetto che vi lascio:
Se, come me, non siete appassionati di quel sapore forte di agnello e volete renderlo più delicato. Lasciate la carne marinare una notte intera in frigorifero con il limone e gli aromi previsti nella ricetta.

Panini alla liquirizia

Panini alla liquirizia

Ero con Eva, sulle scalette esterne dei padiglioni del photshow, qualche tempo fa ormai... e si parlava di cucina, foto e ingredienti, d'altronde chi è foodblogger inside alla fine diventa un pò montematico. In particolare parlavo della liquirizia pura Leone, che guardacaso è arrivata come regalino da Torino insieme a un regalo ancora più grande forse, l'amicizia di Giada di fior di latte (Grazie ancora del pensiero!)
Mentre si discuteva di risotti e chiaramente di lievitati (un'appassionata come lei di lieviti e cactus!!), mi ha dato questa bellissima idea per fare il pane e io ho fatto subito un primo tentativo utilizzando il metodo della biga come per questa ciambella.
Se vi state chiedendo cosa abbinare ai vostri panini alla liquirizia, il mio consiglio sono formaggi cremosi e delicati oppure tutti le composte dolci di frutta, vanno benissimo anche per la carne in particolare l'agnello. Ad ogni modo il gusto di liquirizia non è poi così preponderante, usando queste dosi il pane risulterà solo profumato di liquirizia.

PANINI ALLA LIQUIRIZIA

200 gr di pasta lievitata
150 gr di farina manitoba
70 gr di acqua ( più o meno, q.b.)
1 cucchiaio di malto d'orzo
1 pizzico di sale
2 cucchiaini di polvere di liquirizia pura + quella per spolverare i panini

Predete la vostra biga dal frigo lasciatela a temperatura ambiente per mezz'ora. Disponete la farina su una spianatoria o una planetaria aggiungete la pasta lievitata a pezzi e aggiungete acqua tiepida mescolando, fino ad ottenere un impasta omogeneo e asciutto. Serviranno 70/100 gr di acqua all'incirca.
Aggiungere il malto il sale e i due cucchiai di liquirizia in polvere.
Se avete come me dei troncheti, potete tranquillamente frullarli per ottenere la giusta consistenza.
Lasciar lievitare l'impato fino al raddoppio (da due a 5 ore dipende da quanto è attiva la vostra biga). Trascorso tale tempo impastare di nuovo il pane dargli la forma desiderata, panini, con questo impasto ne verranno 3 o 4 oppure formare un filoncino. Adagiare i panini sulla teglia del forno coperta di carta, spolverarli con poca polvere di liquirizia e attenterre altre 2 ore la la seconda lievitazione.
Cuocere a 200° per 30 minuti (forno statico).